Equinox – Recensione della serie Netflix

la trama

La speaker radiofonica Astrid decide di indagare circa la scomparsa della sorella Ida, una telefonata anonima infatti sembra suggerire una realtà diversa da quella delle indagini. Ida era scomparsa nel 1999, insieme a lei anche i compagni di liceo. Solamente il conducente e tre ragazzi si erano salvati. La polizia aveva incriminati i tre adolescenti. Gli accusati sono i veri colpevoli oppure la realtà è molto più inquietante? Astrid decide di indagare.

recensione della serie tv

Equinox ricorda Dark per l’ambientazione e Stranger Things per la trama fantasy, tuttavia a differenza delle serie citate non raggiunge un buon livello. Equinox si propone di spaziare tra generi diversi come il Thriller, il Fantasy e l’Horror senza però farlo fino in fondo. Il risultato è una trama piatta che non tiene in tensione e non coinvolge lo spettatore. L’unico genere sviluppato bene è il paranormale che però perde interesse perché non è supportato dalla suspense.

L’idea di mostrare tre punti di vista è invece molto buona: lo spettatore osserva attraverso Ida come si è arrivati alla sua scomparsa, tramite Astrid che cosa succede subito dopo e come si conclude la vicenda nel 2020. Il passaggio tra i punti di vista è armonico e non ci sono forzature. Il passato permette di capire almeno in parte la protagonista, tuttavia alcuni comportamenti sembrano non avere una logica: perché accusare il professore della scomparsa di Ida per poi passare la notte da lui e dalla moglie?

Equinox nel complesso non decolla e in parte delude, forse un po’ di suspense a supporto del paranormale avrebbe portato ad un risultato migliore.

 

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