The Handmaid’s Tale – Recensione e riassunto episodio 3×06 – Household

Finalmente i toni si alzano e riscopriamo quella linea di orrore che ci aveva fatto amare The Handmaid’s Tale fin dalla prima stagione. Per la prima volta da quando è iniziata la serie, abbiamo uno scorcio su Washington D.C.

 

ATTENZIONE: SPOILER

 

Tutti i monumenti sono stati distrutti, deturpati o trasformati secondo la visione della Repubblica di Gilead (la Divina Repubblica di Gilead). La città trasformata in una caserma, dove tutto segue delle regole ed un ordine militaresco. Persino le stazioni ferroviarie sono state “ammodernate”, divise le scale mobile tra uomini e donne, ma soprattutto a Washington scopriamo che le Handmaids sono molto meno libere di dove vive June: sono costrette a portare un bavaglio (se così possiamo definirlo) che chiude la bocca, a sua volta serrata da anelli metallici che impediscono alle donne di parlare.

Si capisce dunque che qui le cose si sono spinte ben oltre, che queste donne vengono trattate come animali, utilizzate per il solo fine della procreazione. Non vi sono diritti umani, perché loro non esistono come individui e dunque non hanno diritto di parola. Questa forma di violenza viene giustificata dai potenti come un “atto di estrema fede e devozione” verso Gilead, ma la realtà è che qualcun altro ha deciso per loro. Ci domandiamo allora se questa forma di dittatura estrema si diffonderà anche nelle altre città della Repubblica o rimarrà circoscritta nella grande città.

Anche June si pone le stesse domande e si confronta per la prima volta con Aunt Lydia, la quale è rimasta scioccata dalla tortura inflitta alle Maids. Le due sono vicine come non mai e si vede una apertura della donna verso June, quando questa le chiede se anche lei vorrebbe che le loro bocche fossero cucite per sempre. La risposta negativa della Zia Lydia, seguita dalle parole di giudizio verso alcune pratiche troppo crudeli di Gilead, è uno spiraglio di luce nelle tenebre entro cui eravamo sprofondati.

Dopo l’allontanamento di Serena, impegnata nel teatrino cinematografico architettato dal marito per riavere sua figlia e sua moglie, adesso possiamo sperare in Aunt Lydia, la quale dichiara di essere sempre pronta a voler salvare delle vite, anche se ce ne fosse una sola da salvare (riferendosi a June). Sarà veramente questo lo sviluppo della storia?

 

Dall’altro lato si è aperto un capitolo interessante su Nick, l’ex autista della famiglia Waterford, nonché amante di June e padre di Nichole. A quanto pare non è una persona di cui potersi fidare. Nelle passate stagioni non si è svelato molto sulla sua vera identità, di chi fosse prima di diventare un autista. È Serena che racconta a June che Nick prima di Gilead era un militare, ma dalle sue parole capiamo che non era un militare qualunque, bensì facente parte delle truppe d’assalto mandate a distruggere la civiltà prima della Repubblica. Inoltre veniamo a sapere che adesso viene chiamato Comandante e molto probabilmente controlla l’esercito al fronte.

Che ruolo avrà Nick nella storia ora che ha raggiunto una posizione di potere? Quali saranno i suoi rapporti con June?

 

Cosa ne pensate di questo episodio? Fateci sapere nei commenti.

 

Giulia Guglielmi Maes 

 

Riassunto The Handmaid’s Tale 3×06 – Household

Nella Repubblica tutti pregano per la piccola Nichole, che stia bene e che torni presto a Gilead, sua madre invece spera che le loro preghiere non vengano mai ascoltate.

June viene portata da Aunt Lydia nella ex Washington D.C., sta per incontrare nuovamente Fred e Serena. Le Handmaids qui indossano un “collo alto” che copre la bocca e non possono girare da sole. Per tanto le viene chiesto di inginocchiarsi a pregare (mentre aspetta) all’interno di un cerchio rosso a terra dedicato alle Maids.

Quando arrivano Fred e Serena può alzarsi ed insieme a Rita (la Martha di casa Waterford) si dirigono presso casa Winslow, dove sono ospiti del Comandante George Winslow e sua moglie. La famiglia ha ben 6 bambini e June si domanda come sia possibile, non si era mai vista una famiglia così numerosa a Gilead finora.

Mentre si ritira nella sua stanza arriva anche la Handmaid di casa Winslow, June prova a scambiare due parole con la ragazza, ma, vedendo che questa non risponde alle sue domande, si volta verso di lei. Quello che scopre è sconvolgente: qui le Handmaids sono costrette a portare quel “bavaglio” poiché la loro bocca è cucita con degli anelli di metallo.

L’indomani Fred è pronto ad orchestrare l’ennesimo teatrino cinematografico, per chiedere il ricongiungimento di Nichole a Gilead. Vengono convocate alcune Handmaids di Washington e Aunt Lydia scopre per la prima volta l’orrore sulle loro bocche.

Anche Nick è presente all’incontro, ora viene chiamato Comandante.

Una delegazione svizzera interviene nella “questione Nichole” e chiede di poter parlare in privato con June. La donna ribadisce il suo completo disaccordo con le decisioni della Repubblica e li prega di trovare una soluzione affinché la figlia resti in Canada con Luke. La delegazione vuole delle informazioni in cambio da parte di qualcuno molto potente all’interno di Gilead, June pensa subito a Nick.

The Handmaid’s Tale – 3×07 – Promo

La sera i due amanti si incontrano dopo mesi di lontananza. June chiede se può incontrare la delegazione svizzera e dare le informazioni che cercano, lei lo convince chiedendo di farlo per il bene di loro figlia: «Questo è il momento di fare il padre».

Intanto George Winslow e Fred diventano sempre più intimi e il primo offre a Waerford la possibilità di un posto a Washington D.C. Per Fred è un momento importante ora, al centro dell’attenzione, e anche con Serena le cose sembrano andare meglio.

 

La delegata svizzera, invitata in casa Winslow parla con June, Nick non ha concesso le informazioni sperate e loro sono indecisi sulla reale lealtà del ragazzo per via del suo passato. June scopre da Serena che Nick era un ex militare di Gilead.

E il giorno della grande preghiera a Washington D.C: davanti a quello che una volta era il Lincoln Memorial, ora si stende un esercito di Handmaids.

Aunt Lydia porta la “museruola” da indossare il giorno della cerimonia e June chiede se lei vuole che loro rimangano per sempre in silenzio, come queste Handmaids.

«No non voglio».

Le due si ritrovano in un momento di intimità, dove per un attimo Aunt Lydia sembra cedere e rendersi conto che non sempre quello che chiede la Repubblica è una cosa giusta da fare. June è obbligata ad indossare il bavaglio.

Davanti la statua decapitata di Abraham Lincoln, June inizia a piangere, arriva anche Serena e le due manifestano tutto il loro disprezzo reciproco. June la insulta dicendo che sarà per sempre una persona piccola e vuota, perché non è in grado di amare e non sa cosa è l’amore.

È il momento della preghiera. Le Handmaids sono schierate lungo il Lincoln Memorial e attendono l’arrivo di June. Anche l’obelisco in memoria di George Washington è andato distrutto e trasformato in una gigantesca croce.

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