Recensione The Walking Dead 9×04: Obbligati

Il quarto episodio della nona stagione di The Walking Dead punta i riflettori sui vincoli e gli obblighi che le comunità e i loro protagonisti devono rispettare.

Come nella vita reale, anche nella serie AMC ci sono delle restrizioni che rispettiamo per nostra scelta e altre che invece ci vengono imposte.

Il primo dovere che molti sentono è nei confronti del proprio ruolo nella società.

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Ogni personaggio lo interpreta in modo differente e a volte diametralmente opposto al sentire degli altri. Se, per esempio, per Rick il futuro e la sicurezza delle comunità si possono garantire solo mantenendo in vita Negan, per Meggie è l’esatto contrario.

Queste scelte, così diverse e nette, vengono sostenute e giustificate attraverso il ricordo di chi ormai non c’è più. I nostri infatti sentono di avere un obbligo verso i propri cari ormai defunti e da questi si sentono animati.

Se da una parte il ricordo e la volontà di Carl vengono portati avanti da Michonne e Rick, il ricordo di Glenn viene mantenuto vivo da Meggie e Daryl.

Tristemente i due gruppi si rinfacciano le vittime, cercando di giustificare le proprie scelte come se per tutti questi anni avessero fatto parte di comunità differenti.

Andrew Lincoln as Rick Grimes, Norman Reedus as Daryl Dixon - The Walking Dead _ Season 9, Episode 4 - Photo Credit: Gene Page/AMC
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Diverso tutto il ragionamento che invece accomuna Negan e Michonne nella seconda parte della puntata. Il dolore per la morte di Andre (figlio di Michonne) e di Lucille (moglie di Negan) è punto comune di partenza per una riflessione che si sviluppa non senza contrasti e che ci dimostra come l’elaborazione del lutto, l’amore e la forza possano essere il frutto di scelte individuali.

Entrambi oggi sono obbligati a restare ad Alexandria, ma mentre per uno la scelta è obbligata e vincolata dalle sbarre che lo circondano, per l’altra è una scelta volontaria come mostrato molto bene nella sequenza a inizio puntata.

Michonne and Andre
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Michonne, di giorno, si prende cura dei vivi assicurando prosperità alla colonia di Alexandria, risolvendo le controversie e i problemi della comunità. Tutte queste attività sono fondamentali per il futuro della colonia però, giorno dopo giorno, diventano sempre più opprimenti e frustranti. Per questo motivo la guerriera di notte, impugnata la katana, esce dai cancelli di Alexandria per dare la caccia ai vaganti.

Queste azioni notturne non sono il frutto di una necessità collettiva ma solo lo sfogo che permette a Michonne di compensare lo stress e la frustrazione che accumula durante il giorno.

Andrew Lincoln as Rick Grimes, Norman Reedus as Daryl Dixon - The Walking Dead _ Season 9, Episode 4 - Photo Credit: Gene Page/AMC
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Il legame con chi ci circonda, con i nostri amici e parenti, non è facile da gestire e spesso ci causa più dolore e sofferenza di quanto vorremmo. Il rapporto tra Rick e Daryl ce lo dimostra puntata dopo puntata, litigio dopo litigio. Tendere una mano non è stato mai così difficile.

Ora che i vaganti non sembrano essere più il problema principale che i nostri sopravvissuti devono affrontare, infatti, tutto è paradossalmente più difficile.

Imparare a relazionarsi con i vivi, con le loro scelte, le loro storie e i loro caratteri non è scontato ed è molto più faticoso che eliminare i vaganti.

Non è un caso se verso la fine dell’episodio Rick, quando finalmente si rende conto di quanto i suoi sforzi per cercare di unire le comunità e farle andare d’accordo siano stati vani, sentendo gli spari che provengono dall’accampamento preferisca occuparsi di una mandria di vaganti piuttosto che andare a placare gli animi.

Jadis
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Dopo averci raccontato di come i personaggi di TWD siano obbligati a incontrarsi e scontrarsi senza sosta in un mondo ormai dominato dai vaganti l’episodio si conclude con un tragico presagio.

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