American Horror Story Roanoke: Tutte le curiosità sulla stagione più terrificante

È opinione diffusa che l’ultima stagione di American Horror Story sia indiscutibilmente la più “horror” delle sei finora trasmesse. Murphy ha evidentemente puntato forte sull’aspetto terrorizzante dello show, trasformando quella che era una serie controversa e, a tratti, disturbante in un vero e proprio lungometraggio horror distribuito in dieci capitoli differenti. La visione della sesta stagione di AHS, infatti, ci riporta in un’atmosfera per nulla differente da quella delle più importanti pellicole del genere. La trama ha meno svolte e meno sorprese, rispetto al passato (ma non è detto che sia un male visto che specialmente nella quarta stagione il rischio di lasciare vuoti di logica ha accompagnato l’intera trasmissione) e ci si è concentrati, invece, su quelli che sono gli aspetti e le peculiarità tipiche della cinematografia horror.



Questa svolta nello show sembra essere piaciuta non poco ai fans, ma in questo articolo andremo a scoprire di più su quelle che sono state le particolarità di una serie certamente molto studiata, che ha prodotto qualcosa di unico.

Innanzi tutto il soggetto da cui si è tratta la main storyline della serie è il mistero di Roanoke, uno dei quesiti insoluti della storia d’America e del mondo. Ci riferiamo alla scomparsa di un’intera colonia, composta da più di cento individui, tutti volatilizzati alla fine del ‘500 nell’isola di Roanoke, nel North Carolina, senza lasciare alcuna traccia. Nessun corpo dei cento individui spariti fu mai trovato e non sono pervenuti indizi di alcun tipo sulla loro sorte, tanto che non si è potuta ancora dare una soluzione univoca al mistero. Una interpretazione dello stesso mistero parla di una fuga a seguito di un attacco degli indigeni, un’altra di una vera e propria integrazione dei coloni nelle tribù indigene della vicina isola di Croatoan.

L’idea di riprendere un simile mistero, ammettiamolo, è una delle trovate più intriganti e stuzzicanti fatte nel corso di tutte le stagioni di American Horror Story e non possiamo che trovare interessante e chiaramente spaventosa la ricostruzione che viene data di questo famoso mistero insoluto nel corso della serie.

E, come se non bastasse la storia di Roanoke, Murphy inserisce nella serie un elemento particolarmente interessante (malgrado poco appariscente), ovvero la presenza della strega originale, chiaro tributo a Coven. La strega originale, venuta dall’Europa, e trasformatasi nella capostipite della dinastia di streghe nel nuovo mondo viene interpretata da Lady Gaga. Il suo personaggio e la sua storia ottengono spazio ridottissimo nel corso di questa sesta serie, ma non si può negare come la presenza nella trama di questo personaggio dia quel tocco di esoterismo in più ad una storia, che non cade mai nella banalità o nella contraddizione.

Ma se si voleva puntare forte sul terrore e sul disgusto tipici dei film horror non poteva bastare una colonia di fantasmi e una strega originale: occorreva mettere qualcosa in più. E quel qualcosa in più è la presenza di fattori, non civilizzati, dediti al cannibalismo. La presenza di questi individui nelle campagne americane è ormai diventato un cliché nei film horror e non possiamo che considerare i Polk come l’elemento più disturbante dell’intera serie TV. C’è da chiedersi, a questo punto, se davvero andando in giro per gli Stati del sud degli USA si rischia di incontrare davvero individui tanto “bizzarri”.

Ma le particolarità e i tratti originali di AHS – Roanoke non stanno solo nelle storie, nei misteri e negli omicidi, ma anche e soprattutto nella trasposizione. Tutti gli accadimenti vengono presentati, strizzando l’occhio alla realtà moderna, in cui ogni evento o tragedia diventa oggetto di ludibrio mediatico. Si evidenzia come l’attenzione mediatica sia ormai diventato persino un buon motivo per mettere a repentaglio la propria vita. La riproduzione delle tragedie dei protagonisti all’interno di un TV Show, creando una sorta di “meta televisione”, è una peculiarità interessante e sorprendente di quest’ultima stagione.

In conclusione, enumerando le caratteristiche forti di questa ultima serie di American Horror Story, a mio modo di vedere, non si può tralasciare di citare il ruolo dei personaggi femminili. Infatti American Horror Story ha la forza di essere anticonvenzionale in ogni suo aspetto, anche nell’attribuire ruoli dominanti a personaggi femminili. Sembra, infatti, che ormai il “potere a donne spietate” sia un leit-motiv della serie creata da Ryan Murphy. Dopo la contessa in Hotel, ecco arrivare la Macellaia (interpretata da una meravigliosa Kathy Bates) e Lee Harris (Adina Porter è stata una splendida aggiunta alla serie), il cui personaggio controverso diventerà vero e proprio filo rosso dell’intera stagione. Ma abbiamo solo evidenziato le punte di diamante di un cospicuo numero di personaggi femminili, che vengono proposti sotto una luce inedita.

Una risposta a “American Horror Story Roanoke: Tutte le curiosità sulla stagione più terrificante”

  1. Finalmente uno che la pensa come me! Io considero AHS-My Roanoke Nightmare come il gioiellino di una serie interessante come indubitabilmente AHS è, ma che non era mai riuscita ad entusiasmarmi veramente fino ad ora. Tanto è vero che pur essendo una collezionista di cofanetti DVD di serie televisive non a mi ero mai sentita spinta ad acquistare nessuna delle precedenti stagioni. Cosa che invece farò per questa quando uscirà. Stranamente invece la magfgior parte dei commenti che ho letto in internet (specialmente su FB) erano negativi e c’era adirittura chi l’ha definita “la peggiore stagione di sempre”. Francamente non riesco proprio a capire come si possa dire una cosa simile. Il mondo è bello perché è vario, come si dice, e non tutti possiamo avere gli stessi gusti, ma dire una cosa del genere secondo me significa non capire assolutamente niente di fiction televisiva.

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