Recensione The Walking Dead 8×10: Hai già perso

The Walking Dead è una serie corale e come tale il suo sviluppo non si basa su un protagonista ma su un gruppo di personaggi. Nel corso delle stagioni alcuni personaggi sono usciti di scena (quasi sempre per cause violente) e sono stati sostituiti da altri dando sempre nuova ninfa alla serie.

Il decimo episodio dell’ottava stagione rimarca in modo didascalico questa strategia narrativa scegliendo sei personaggi e illustrandoci la loro evoluzione

@AMC

Enid raccoglie indirettamente l’eredità di Carl mostrandosi capace di uccidere e di affrontare la comunità di Oceanside a testa alta. Lei, coetanea del giovane Grimes, è già una donna adulta capace di prendere decisioni difficili. Le sue parole a Cyndie, la nuova leader della comunità di donne, sono macigni che lasciano il segno: “Non dovete uccidere tutti, imparate a distinguere gli amici dai nemici.”

Simon, è uno degli uomini di fiducia di Negan anche se a differenza degli altri è l’unico a mostrare apertamente un po’ di dissenso nei suoi confronti. Simon non rispettando le indicazioni del leader dei Salvatori, e trucidando la comunità della discarica, prende una decisione molto difficile che lo condurrà, presto o tardi, alla morte.  La scarpa macchiata di blu è la macchia evidente della sua coscienza.

Jadis è sempre stato un personaggio difficile di TWD. Lei e la sua comunità sono stati ai margini della serie mostrando spesso di essere un gruppo di opportunisti ed egoisti. Ciò nonostante per il loro modo di comportarsi, di parlare e di vestire, ma anche per il semplice fatto di aver deciso di vivere in una discarica, hanno sempre suscitato l’interesse del pubblico.

Dopo numerosi tradimenti e doppi giochi per Jadis è arrivato il momento della resa dei conti con i Salvatori.

Jadis perde la sua comunità ma al posto di piangersi addosso, come un certo sovrano di nostra conoscenza, prende quasi subito in mano la situazione.

Sopravvivere è l’unico scopo. Non importa se il tuo rifugio sia diventato una trappola mortale. Non importa se la comunità con cui vivevi e che ti proteggeva è diventata un’orda di vaganti. Non importa se l’unico colore disponibile per dipingere diventa il rosso sangue dei tuoi fratelli e delle tue sorelle.

Sopravvivere è l’unico scopo. Questo è The Walking Dead.

Jadis è un personaggio bellissimo e interessante, destinato a crescere ulteriormente e che potrebbe diventare una valida spalla per Rick così come una penetrante spina nel fianco.

 

@AMC

Rick e Michonne devono affrontare la morte di Carl. L’eredità che il giovane Grimes ha lasciato ai sopravvissuti è racchiusa in quelle lettere di addio che ha scritto mentre attendeva il ritorno del padre. Cosa sarà di quelle richieste e di quelle indicazioni lo scopriremo solo nelle prossime puntate.

Una cosa sembra certa: Rick non è ancora pronto. Non è pronto ad accogliere e aiutare Jadis, nè tanto meno a trovare un accordo con Negan.

Negan ancora non sa di essere rimasto solo nella sua guerra contro Rick. Se Simon si muove come una scheggia impazzita, Dwight ed Eugene hanno deciso di tradire apertamente il Santuario. Quanto a Galvin sappiamo tutti che è morto.

Il leader dei Salvatori si mostra colpito e dispiaciuto per la morte di Carl. Una morte di cui incolpa apertamente Rick perché ha rifiutato la sua protezione.

“Hai fallito. Hai fallito come leader e soprattutto, Rick, hai fallito come padre. Devi arrenderti. Arrenditi, perché hai già perso.”

Negan dimentica di aver più volte minacciato di uccidere lui stesso Carl davanti agli occhi del padre (si pensi all’ultima puntata della settima stagione “Il primo giorno del resto della tua vita” con Carl che si salva solo grazie all’intervento degli abitanti di Hilltop e del Regno), dimentica Abraham, Glenn, Spencer, Olivia e Denise e tutte e tutti quelli che sono morti senza motivo per mano sua e dei suoi uomini.

Non c’è salvezza nella sottomissione a Negan.

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