Recensione The Walking Dead 8×09: Onore

Con la nona puntata dell’ottava stagione di The Walking Dead siamo a una svolta fondamentale: Carl Grimes muore.

Muore perché nella realtà di The Walking Dead possa continuare a esserci la speranza di un mondo capace di accogliere le persone in difficoltà, di dare una seconda possibilità a tutte e tutti, di non avere paura.

Muore per indicare al padre quale è la strada da percorrere: “Non puoi uccidere tutti loro papà, ci deve essere qualcosa dopo, per te e per loro. Deve esserci qualcosa dopo.”

Carl fin dall’inizio della serie è sempre stato un personaggio difficile e a molti spettatori è sempre stato antipatico (basti pensare a tutti i meme a lui dedicati).

Da bambino lamentoso ad assassino senza scrupoli si è trasformato, puntata dopo puntata, nel corpo così come nella mente. E mentre il suo corpo veniva periodicamente martoriato (morti simboliche in cui il personaggio si rigenerava e trasformava) la sua anima si evolveva senza sosta.

La società di TWD è cupa e spesso ci ha portati a pensare che l’unica via per sopravvivere sia non fidarsi di nessuno. Uccidere per non morire o morire e poi uccidere.

Ma c’è dell’altro, deve esserci, bisogna costruirlo.

Cambiando gli obiettivi la prospettiva cambia, quelle che sembravano debolezze diventano punti di forza.

La salvezza è il frutto dell’unione, “Insieme siamo la cosa più pericolosa che ci sia” dice Daryl rispondendo a Dwight. 

@AMC

Il futuro di questa società continua a risiedere nei giovani, sarà Judith a raccogliere il cappello del fratello e la sfida che lui non è riuscito a portare a termine:  “Prima di morire, mamma mi ha detto che avrei sconfitto questo mondo, non l’ho fatto, ma lo farai tu, so che lo farai”

La puntata si sviluppa attraverso un parallelismo. Da una parte Carl che trasmette la sua eredità morale (a Rick e Michonne, a Judith ma soprattutto a noi spettatori) dall’altra Morgan, sofferente, dispensatore di morte che trasmette la propria rassegnata visione del mondo al giovane Henry.

@AMC

Tutto quello che Rick ha fatto, dalla prima puntata della serie a oggi, è sempre stato fatto per proteggere Carl e poi Judith. Da questo punto di vista Rick ha fallito anche se secondo Carl il compito di un padre non è quello di proteggere ma di amare i propri figli.

Rick ha però permesso a suo figlio di crescere e diventare adulto.

Carl prima di morire ci ricorda un episodio del passato.

Nell’ultimo episodio della terza stagione di TWD (“Nelle tombe”, titolo originario “Welcome to the tombs”) abbiamo assistito alla parte finale (almeno così sembrava) del conflitto tra il Governatore e i nostri sopravvissuti. Da un lato gli abitanti di Woodbury e dall’altra i rifugiati del carcere, gli uni contro gli altri per la sopravvivenza.

In quell’episodio Carl uccise a sangue freddo un ragazzo poco più grande di lui. Il giovane Grimes si era rifugiato nel bosco con Hersel quando d’un tratto vide un ragazzo di Woodbury che stava fuggendo. Carl lo uccise a sangue freddo davanti agli occhi sconvolti di Hershel.  Da quel gesto il vecchio Greene decise di parlare con Rick.

@AMC

Gli parlò del futuro e della società che bisognava costruire per sopravvivere. Una società dove i figli devono essere capaci di coltivare la terra e allevare il bestiame, di generare e preservare la vita e non di dispensare la morte.

Quella puntata si concluse con gli abitanti di Woodbury che vennero accolti dai nostri e Rick che posava cinturone e pistola per impugnare la zappa.

@AMC

Gli anni sono passati e adesso una nuova guerra è in atto e Carl in fin di vita chiede a Rick di fare nuovamente quella scelta. Una scelta coraggiosa e di speranza.

Dale, Hersel, Tyreese sono stati, per la serie, dei personaggi moralmente molto importati. Sono state voci fuori dal coro che hanno cercato di ridare valore alla vita e di non perdere la speranza nell’essere umano. Non è un caso che siano tutti morti.

Adesso a loro si unisce Carl.

Quali scelte farà Rick è difficile dirlo. Negan non è il Governatore e gli abitanti di Woodbury non sono i Salvatori.

Questa puntata è stata diversa dalle altre e ci ha permesso di salutare in modo adeguato un personaggio storico della serie, uno dei quattro sopravvissuti di Atlanta.

Ci mancherai molto Carl!


GUARDA IL PROMO DEL PROSSIMO EPISODIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.