Recensione Dark 1×08, “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”

Può il futuro modificare il passato?

“Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato” è senza dubbio una delle puntate meglio riuscite di Dark. A soli due episodi dalla fine della prima stagione la serie di Netflix decide di mettere le carte sul tavolo, soddisfando la curiosità dello spettatore. Gran parte degli interrogativi sono stati risolti, non resta che vedere come andrà a finire.

L’inserimento di un nuovo arco temporale risulta vincente ed estremamente soddisfacente per chi guarda. Quello che sembrava essere un nuovo punto critico e di mistero si è rivelato un’ancora di salvezza per chi ancora brancolava nel buio.



Con più chiarezza possibile l’ottavo episodio tenta quello che nessuna serie aveva provato a fare: dare risposte sulla fisica dell’intero universo. Ci addentriamo quindi tra domande che tengono svegli i più grandi pensatori della storia da sempre, ma che in Dark risiedono in un orologiaio tedesco. Orologiaio che ha scritto un libro senza pensarci troppo sopra. La trama riesce così a incastrare tutti quei frammenti che fino ad ora sembravano non aver trovato un posto. Leggi dell’universo più energia nucleare, ed ecco un disastro cosmico.

Dello straniero finalmente si comprende qualcosa: è arrivato per chiudere il passaggio tra le epoche, ma dettagli sull’uomo non ci sono. Il suo proposito è però quello di scoprire se il futuro può influire sul passato. Decisamente inaspettato l’intervento di Ulrich negli anni ’50. Ed è qui che si coglie bene la concezione ciclica del tempo, che tutto è collegato. Ma si coglie anche bene il senso del titolo, “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”. Ulrich ha rovinato la vita di un bambino, e a pagarne sarà Mikkel.

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