Non si esce vivi dagli anni ’90 – Telefilm Addicted

Pensando e ripensando a come inaugurare la mia attività su Non Solo Serie Tv ho provato a domandarmi da dove provenisse questa mia dipendenza seriale. Un bagaglio che abita il mio e il nostro DNA di pubblico. In una sorta di Back To The Future, con molti meno “fifone” ma con la stessa musica cult, ho deciso di partire da quell’album di fotografie per me mai sbiadito. Perché noi divoratori seriali di oggi abbiamo radici e storie passate che dobbiamo avere il coraggio di raccontare al mondo. Certamente anche alla parte di noi stessi che per differenti ragioni ha deciso di rimuoverle. Perché siamo oggi ciò che abbiamo guardato ieri.

Tutto ciò mi riporta inevitabilmente ad un mondo fatto di sogni d’infanzia, odori, ricordi più o meno jeansati, intrighi amorosi adolescenziali, alieni e molto altro.

Tutto questo sono i telefilm anni ’90 che ritengo abbiano segnato gusti, opinioni, azioni e quindi le vite di tutti noi. Proverò perciò ad inquadrare i 5 titoli che più hanno lasciato un segno indelebile non solo nella mia anima ma anche nei miei armadi, negli stralci degli sms passati fra amici a scuola, nei diari su cui primeggiavano messaggi abbozzati rapidamente.

Beccatevi questi 5 titoli che dovreste assolutamente rivedere o guardare se ve li siete persi.

1. Dawson’s Creek

  

Parto facendovi la mia confessione: sono cresciuto adorando e venerando Spielberg con gli stessi poster che Dawson aveva in camera appesi nella mia. Capite il disagio? Ciò mi ha turbato per molti anni costringendomi ad occultare questa parte della mia vita con vergogna. Perché in fondo l’altra metà della mia esistenza si evolveva quasi totalmente seguendo le trame narrative della sfortuna per antonomasia del giovane Pacey Witter (Joshua Jackson).

Dopo aver riguardato l’intera storia dei quattro ragazzi sempliciotti di Capeside, godendo come un matto durante tutti i 128 episodi, sono giunto alla conclusione che probabilmente l’intricata mia vita sentimentale sia il frutto dei danni (bellissimi!) provocati da questo telefilm.

Il triangolo non è solo una forma geometrica ma è il fulcro di questo telefilm e che alimenta con flusso incessante tutti gli accadimenti. Un teen drama capace di racchiudere timori, paure, sogni, desideri, scontri esistenziali che ognuno di noi nato nei fatidici anni ’80-’90 ha provato fino ad ascoltare in loop “Crazy for this Girl” di Evan and Jaron sperando di cogliere la giusta risposta a quel senso di giustizia sentimentale che comunemente ricerchiamo: chi patteggiava per Dawson credeva in un possibile nuovo amore con Joey Potter, chi tifava per Peacy sperava che Joey potesse accorgersi di quanto inutilmente tonto fosse Dawson. Una sorta di lotta per la conquista della propria maturità senza esclusione di colpi. Da rivedere SUBITO!

2. Buffy, l’ammazzavampiri 

Gli anni ’90 spaccavano anche musicalmente. Ma quanto era bella la sigla iniziale di Buffy in stile punk americano? Irrinunciabile.

Siamo nella tipica cittadina americana, Sunnydale, dove la noiosa quotidianità è scossa da una serie di avvenimenti molto strani che hanno a che fare con la giovane Buffy ( Sarah Michelle Prinze), discendente di una stirpe di ammazzavampiri. Anche in questo telefilm amori adolescenziali e sfide della gioventù si mescolano all’interno di una trama narrativa che vede al centro una giovane donna coraggiosa capace di tenere unito il suo gruppo di amici. Tutto ciò per far fronte ai mostri che incarnano proprio le problematiche vissute da ogni adolescente in stretta connessione con gli amori tormentati come quello per Angel (gioco di parole/naming per rappresentare la lotta fra bene e male/oscurità e luce), vampiro redento e poi successivamente per Spike.

Sarebbe imperdonabile non citare la presenza nel telefilm della giovanissima Alyson Hannigan. Ha rapito il mio cuore in How I Met Your Mother interpretando Lily.

Comunque, Twilight levate!

3. X – Files

Possiamo convenire tutti sul fatto di trovarci di fronte ad un capolavoro della serialità? Io credo di sì. Il genio di Chris Carter è riuscito a costruire una narrazione capace di superare tempo e spazio. La coppia formata dagli agenti Dana Scully e Fox Mulder è probabilmente fra le più famose del pianeta. Personalmente sento di nutrire una stima ultraterrena per David Duchovny che è stato anche il meravoglioso Hank in Californication (dedicherò un articolo ad hoc per questa serie). Entrambi i protagonisti indagano sul mondo paranormale divenendo motore di un’intesa sempre più profonda fra i due trasmutandosi in amore.

Sappiate che X-Files è fra le serie più premiate: 5 Golden Globe, tre Emmy, 13 statuette per i Creative Emmy.

Nel drama sci-fi di X-Files il paranormale acquisisce senso, profondità, spessore narrativo e non pecca mai di ridicolo pressapochismo e banalità.

4. Friends 

La più famosa fra le serie degli anni ’90.Avete sognato anche voi di poter vivere a New York con coinquilini come Phoebe, Chandler, Joey, Ross, Monica e Rachel? D’altronde la magia di questa serie era proprio questa: la rappresentazione ironica, scanzonata, a tratti irriverente di una generazione nella trasformazione per divenire adulta. Ora che sono alle soglie dei trent’anni mi accorgo di quanto, in realtà, mi senta più aderente ad una serie come Big Bang Theory ma si tratta di una questione puramente anagrafica. Friends è stato lo specchio di un’intera generazione che dal 1994 ha rivisto la narrazione di se stessa sullo schermo televisivo. C’è dentro il tema della sessualità, della transessualità, dell’adozione da parte di coppie gay, del tradimento, dell’amicizia (ovviamente!), della realizzazione di se stessi, del significato del matrimonio e in generale del ruolo dell’amore.

In molti passaggi della serie troviamo rappresentati standard e luoghi comuni degli Stati Uniti degli anni ’90 sezionati, rimescolati e anche ridicolizzati. Tutto ciò grazie al mood assai piacevole con cui ogni protagonista ritrova sempre una direzione ripartendo dalla certezza di poter contare sul questo strambo gruppo di amici.

L’apparizione di molte star all’interno della trama ha caratterizzato numerosi episodi delle 10 stagioni.

Friends continua ad essere per questo un cult del genere seriale e punto di riferimento per le comedy seriali.

I’ll be there for you dei The Rembrandts continua oggi a suonare nelle playlist più ballate degli ultimi decenni.

5. La Tata

Avrei sempre voluto una tata come Francesca Cacace dai capelli corvini. Capace di accattivarsi la simpatia e la fiducia della famiglia dell’imprenditore inglese Maxwell Sheffield. Sorridente, simpatica, dotata di una creativa capacità risolutiva, Francesca si ritrova immersa nelle vicende dell’alta borghesia newyorkese dimostrandosi sempre all’altezza. A condire il tutto per fornire gustosi episodi, il maggiordomo Niles, l’antipatica socia di Maxwell e i tre figli dell’imprenditore.  Personaggi assolutamente vincenti  Zia Assunta e la super fashion Yetta, invadenti come ogni parente anziano, che tengono vive le radici di Francesca e la sua attenzione spasmodica per la moda con un gusto estremamente eccentrico.

Anche in questa serie l’amore guida il plot narrativo fino al coronamento della tanto agognata storia d’amore fra Francesca e Maxwell dopo “solo” sei stagioni.

Un riferimento è d’obbligo: l’attrice che interpretava Gracie, Madeline Zima, ha interpretato il ruolo di Mia in Californication (vedi sopra riferimento a X-Files).

Voglio chiarire che all’interno di questa breve lista manca il capolavoro Twin Peaks, ideato da David Lynch, e trasmesso fra il 1990 e il 1991 su ABC. Questo perché ritengo si debba dedicare un passaggio ad hoc per raccontare al meglio questa serie che apre le porte alla moderna narrazione seriale ed è ancora oggi d’ispirazione per importanti titoli fra cui Lost, Fargo, Riverdale ed altri.

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