Basti pensare che nei primi 30 minuti le trame di ogni personaggio sono messe completamente in ombra in confronto a Bowie, un angelo caduto che è in cerca di vendetta. Bowie è l’angelo che ha addestrato Joe e da quanto lui la lasciò per stare con Emilio grida vendetta. Ecco quindi come tutto l’episodio sia incentrato sullo scontro da questi due angeli caduti. La prima parte è di pura costruzione con Bowie che rende chiare le sue intenzioni e Joe che chiede aiuto agli altri protagonisti. Questa parte poteva risultare inefficace, ma grazie ad una scrittura efficace ed ad un montaggio serrato si riesce ad immergersi nella storia e ad attendere con impazienza la seconda parte dell’episodio. Quest’altra parte si muove su presupposti non propriamente nuovi, infatti sono presenti diversi elementi scontati, ma nell’insieme risulta riuscita. Questo non avviene tanto per quello che succede, ma per le interazioni tra i personaggi. Questi sono il vero punto di forza della serie perché riescono risollevare anche quelle situazioni non propriamente riuscite. Basti pensare a come viene gestito lo scontro finale. Potenzialmente poteva essere ottimo, ma prima lo scontro tra Bowie e Joe e poi l’uccisione di Bowie sono stati troppo frettolosi e gestiti con troppa superficialità per essere pienamente efficaci, ma come detto i personaggi salvano la situazioni. In questo caso sono Joe ed Emilio che alla fine di tutto riescono a catturare l’attenzione e fa venire a chi guarda la speranza di un maggior sviluppo di questi due personaggi prima della fine della stagione.
La parte finale dell’episodio risulta la meno riuscita, ma che presenta l’evento più importante dell’episodio e forse della serie. Infatti, prima le paure di Fiji, poi i dubbi di Creek non riescono a dare la giuste dose di dramma, ma, almeno la seconda situazione, è molto importante perché scatena in Manfred una serie di emozioni che lo porteranno a lasciare Midnight. Ormai mancano pochi episodi alla fine della stagione, quindi è altamente improbabile che questo sia un evento irreversibile, ma sicuramente Manfred che lascia la città risulta essere un ottima situazione per creare maggiore tensione tra i personaggi in vista del finale. In conclusione, nonostante qualche difetto qua e la, questo settimo episodio è abbastanza buono perché accattivante e soprattutto riesce a tenere incollato allo schermo lo spettatore. Alla fine mancano tre episodi, che se manterranno questo livello potranno davvero portare la serie in altri lidi, obbiettivo principale che sembra essere fissato sin dall’inizio dagli autori.