Stranger Things – Recensione 2×07 – The Lost sister

Con la settima puntata di Stranger Things ci allontaniamo per un attimo dell’oscuro mondo del Sottosopra per addentrarci in atmosfere e scenari che richiamano quelli di un’altra serie che in questo periodo sta avendo un grande successo, American Horror Story: Cult.

Infatti, seguendo il percorso di Undici alla ricerca di Kali, una ragazza che da bambina era stata con lei in laboratorio e che, come lei, ha sviluppato poteri soprannaturali, veniamo catapultati al di fuori della storia di partenza, dei suoi protagonisti  e delle sue vicende per focalizzarci sul personaggio di Undici, sulla sua storia e sulle sue emozioni.

Scappata anche da casa della madre, la ragazzina decide di partire alla ricerca della sorella perduta ed entra subito a far parte della sua banda di punk criminali, una banda che ricorda in maniera molto evidente la setta di Kai Anderson nella settima stagione di American Horror Story, soprattutto per quanto riguarda il modus operandi riservato agli omicidi: in entrambi i casi i criminali si introducono nel silenzio piĂ¹ totale nelle case delle vittime, indossano inquietanti maschere appariscenti e uccidono senza pietĂ , cercando continuamente nuovi modi per far soffrire sempre di piĂ¹ i loro bersagli. La sola differenza tra i due gruppi sta nelle motivazioni alla base degli assassinii: nella serie di Ryan Murphy, la setta uccide per seminare il terrore nella cittĂ , mentre nel caso di Stranger Things la banda distrugge le vite delle persone che hanno avuto a che fare con il laboratorio in cui Kali e Undici erano rinchiuse da bambine, per punirle per aver inflitto loro atroci sofferenze fisiche e morali.

Dopo aver parlato a lungo con Kali e aver esercitato i suoi poteri, perĂ², Undici capisce di non voler seguire i suoi comportamenti e le sue scelte di vita. Decide così, un po’ a malincuore, di allontanarsi anche da lei, l’unica persona al mondo che per il momento è riuscita veramente a capirla, e di ritornare a Hawkins, da Hopper. Qui si nota un’altra fondamentale differenza tra la banda di Kali e la setta di Kai: Undici puĂ² serenamente decidere di abbandonare il gruppo e ritornare alla sua vita, cosa che non possono fare personaggi come Ivy o Winter, che perdono la vita tentando di ribellarsi ad una realtĂ  ormai troppo folle e opprimente.

L’episodio è molto interessante, chiarisce alcuni aspetti sul passato di Undici e dĂ  qualche informazione sugli esperimenti che venivano condotti nel laboratorio e sui poteri posseduti dai soggetti che lì venivano esaminati, ma purtroppo non è funzionale al procedere della narrazione principale. Basteranno le ultime due puntate a far luce sul mistero del Sottosopra?

Martina Torrini

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