Recensione The Mist, 1×06 “The Devil you know”

Recensione di “the devil you know”, puntata 1×06 di The Mist

Siamo giunti nella seconda metĂ  degli episodi che compongono la prima stagione di The Mist, serie che non sta riscuotendo molto successo tra la critica. A mio parere, se si decide di non dare troppo peso alle lacune nella trama e nell’inverosimiltĂ  dei fatti, la visione è piacevole. Basta non prendere tutto troppo sul serio.

Nuovi inquietanti scenari si aprono: in chiesa, Nathalie continua a professare il suo credo, ottenendo un seguito dai (muti e ignavi) fedeli. Al giovane Link, fanatico religioso, questo non sta bene, così decide di ricattare la donna a smetterla, a costo di torturarla per ore. Nathalie ha il buon senso di lasciarlo nella nebbia. Cosa gli è successo non lo sappiamo ancora, ma se lo è meritato. Nathalie è a favore della nebbia, considerandola al pari di uragani e catastrofi naturali: crede che serva alla natura per eliminare ciĂ² che infetta il pianeta.

Al centro commerciale Eve e Alex decidono di distrarsi un po’ da quell’ambiente pesante passando degli spensierati momenti di shopping madre/figlia, caratterizzati dall’odio della madre verso i vestiti scelti dalla figlia. Ci siamo passati un po’ tutti. Alex comunque non riesce a darsi pace per essere sfuggita al mostro, o meglio, per non aver fatto assolutamente nulla ed essere ancora viva. Pensa di avere qualcosa che non va, visto che il mostro non ha voluto la sua anima. Si, proprio un bel problema su cui stare a rimuginare. Capiamo il senso di colpa del sopravvissuto, ma sentirsi inadeguati per non essere stati assaliti… insomma, forse gli autori volevano porre in evidenzia il malessere adolescenziale, o forse è veramente un indizio della trama futura.

Alex comunque si trova vittima di un incendio, evidentemente doloso, e viene salvata da Jay, al quale non viene riconosciuta la buona intenzione; anzi, viene accusato di aver appiccato l’incendio.

Ma ricordiamo dove era finita Mia. Dopo aver rubato la macchina, è andata a quella che probabilmente era casa sua. Qui avvengono episodi degni di essere partoriti da Stephen King. Mia, evidentemente influenzata dalla nebbia, vede una scritta formarsi sul muro “bentornata a casa, bambolina”. Subito dopo vede il corpo di sua madre morta apparire nel letto. Mia parla con l’allucinazione della sua inquietante madre, la quale vuole indurla al suicidio. Con una grande forza di volontĂ , Mia fugge e torna in ospedale dagli altri.

Nemmeno in ospedale si sta tranquilli: alcune persone scompaiono inspiegabilmente. Kevin scopre che è colpa del dottore, il quale sta facendo degli esperimenti sui pazienti per combattere la nebbia. E’ interessante il fatto che ora si sappia come agisce la nebbia: facendo leva sulla psiche degli uomini, sulle loro paure e desideri, per poi ucciderli. Anche Kevin viene usato per un esperimento. Della sua visione non si capisce granchè, solo un gufo che parla e se stesso. Ma ovviamente il protagonista viene salvato.

La nebbia fa saltare la corrente, e la luce in ospedale va via. Di conseguenza, le porte elettriche si aprono, e la misteriosa entitĂ  scivola nell’edificio. Aspettiamo di vedere come se la caveranno i nostri personaggi.

 

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