Freud – Recensione della serie Netflix

FREUD

Maybe we’re crazy probably”.

Crazy – Gnars Barkley – 2006

C’è un confine labile tra la realtà e il paranormale? Oppure quello che accade di inspiegabile, di mostruoso o demoniaco è solo frutto di una personalità particolare?

La serie Freud in otto episodi ci fa conoscere un Sigmund Freud, ancora all’inizio della sua carriera da psichiatra e affascinato dall’ipnoterapia, immerso in una situazione che inizia con un omicidio e che lo trascina a fondo nei meandri della mente umana, dove inizierà a prendere sempre più coscienza del suo metodo psicoanalitico.

Le vicende prendono spunto dalla vita di Freud ma si distaccano poi completamente, trattando in minima parte tutto ciò che è la questione medica ed etica e concentrandosi di più sul lato investigativo di uno psichiatra che si ritrova ad avere a che fare con medium possedute, demoni e piccoli eserciti soggiogati da menti malvagie.

Un thriller psicologico che punta forte sull’azione, sulle scene crude e sul paranormale, lasciando però poco chiare certe intenzioni, non approfondendo alcuni passaggi attraverso i quali i personaggi si ritrovano in determinate condizioni ma, anzi, riempendo vuoti narrativi con situazioni piatte e poco utili al prosieguo della storia.

Freud è una serie che parte da spunti interessanti che poi non hanno trovato modo di essere sviluppati al meglio, lasciando così incompiuta una buona idea iniziale.

Da guardare se si è interessati al thriller psicologico/paranormale senza troppe aspettative; otto episodi di intrattenimento godibili.

Da non guardare se ci si aspetta un prodotto di spessore o con un’aderenza più fedele al personaggio che lo ha ispirato.

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Freud | Trailer ufficiale della serie Netflix

 

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