Come sarebbe dovuto finire American Horror Story: Murder House

In collaborazione con hallofseries.com

I finali di stagione dividono sempre, soprattutto in American Horror Story. Puoi amarli oppure odiarli. C’è chi apprezza e chi giudica. O bianco o nero.

Tuttavia esiste un’altra categoria; quelli che avrebbero fatto in un altro modo. Da amante del cinema Horror posso dirvi che in questo genere di prodotti puoi solo stare a guardare, è inutile fare previsioni. Puoi prevedere qualcosa che tratta di cose verosimili, e che puoi toccare con mano. Se guardi un documentario in cui un leone insegue una gazzella puoi azzardare il risultato, provando a capire se il re della savana riuscirà poi ad acciuffare la preda o meno, perchè le opzioni sono queste 2. Ecco! Nel cinema Horror non è assolutamente così. Le variabili o i possibili nuovi scenari possono essere migliaia. Se davanti al tuo personaggio preferito vi è un serial killer inferocito non puoi sapere come andrà a finire; se guardi una storia di fantasmi non sai le conseguenze o il loro modus operandi. Voi mi direte che è facile anche in questi casi, e che anche qui o è nero o è bianco. Niente di più sbagliato! Le possibilità che si potrebbero manifestare durante la visione sono molto più imprevedibili di quelle riguardo una sfida leone/gazzella. Faccio un esempio: questo serial killer sta per uccidere la sua vittima, presupponendo che si tratti di un film horror, niente impedisce agli sceneggiatori di inserire un mostro che esce dall’armadio che uccida entrambi. Solo per farvi capire in pratica dove voglio arrivare! Prendete quanto detto finora e moltiplicatelo per 100 se parliamo di American Horror Story. . In questa serie vengono meno tutte le regole, leggi e le normali consuetudini che caratterizzano l’universo intero.


American Horror Story non è il classico film horror. Perchè non si limita a parlare di qualcosa che non esiste, ma prende quel “qualcosa” e lo inserisce in un contesto dove nessuno è pronto ad affrontarlo o ad accettare la possibilità che possa esistere.

Detto questo facciamo marcia indietro fino alla prima stagione. Il fenomeno American Horror Story parte con “Murder House”. L’inizio del mito! Ma saltiamo i convenevoli e parliamo del finale.

La famiglia Harmon, paradossalmente, trova il proprio equilibrio dopo la morte di tutti i membri. Tutti insieme appassionatamente  in un limbo sospeso tra l’aldilà e il nostro mondo. Prigionieri della casa.

All’infuori però del figlio nato dallo stupro di Tate ai danni di Vivien, che lo vediamo vivo e vegeto sotto l’ala di Constance. In realtà questo finale mi lascia un pochino con l’amaro in bocca, per via di qualche faccenda tanto enfatizzata prima è lasciata un po’ a morire dopo. Del bambino ci rimane solo una scena in cui si evince che abbia assassinato la sua baby sitter, e dal “come devo fare io con te?” sarcastico di Constance.

Credo di incontrare l’assenso di molti se affermo che: mi sarebbe piaciuto un approfondimento più accurato per questa figura. Abbiamo passato più di mezza stagione ad aspettare questo essere maligno tanto annunciato, e poi nel finale ci si scorda di lui. Spero in qualche riferimento nelle stagioni a venire. Abbiamo visto morire man mano i membri della famiglia Harmon. Ma era necessario far morire Ben? Ci eravamo commossi con l’ultimo saluto a Vivien e Violet, già morte, e dopo 2 secondi lo vediamo penzolare senza vita? Era partito sembrava dovesse sfondare il mondo. E se ci avessero mostrato, con un salto temporale, Ben alle prese con l’educazione di “suo” figlio, e annesso problemino? E per problemino intendo l’essere l’Anti Cristo descritto nell’Apocalisse! O almeno così dice la Medium. Mica una cosa da niente.

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