“Catch-22” e la guerra alla guerra – Recensione –

Chi è pazzo puĂ² chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.

“Catch-22” è la nuova serie distribuita da Sky Atlantic; prodotta, diretta e interpretata da George Clooney, è la distruzione totale del male della guerra, a suon di commedia nera, assurditĂ  e… paradossi.

Quando ti dicono che ora le missioni sono 55 ma tu sei Yossarian e all’improvviso hai un tremendo dolore al fegato.

Trama

La trama di “Catch-22” è piuttosto semplice: un bombardiere dell’aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale è stanco di dover affrontare altre missioni, quindi decide a tutti i costi di trovare un modo per farsi rimandare a casa, tuttavia gli si pareranno diverse difficoltĂ  “burocratiche” legate ad un paradossale Comma e a un superiore del tutto determinato a farlo rimanere operativo.
Lo sfortunato protagonista è John Yossarian, affettuosamente chiamato Yo-Yo dai suoi commilitoni, che convinto dell’inutilitĂ  della guerra che continua a combattere nonostante la ritirata del nemico, è sicuro di voler trovare un modo per raggirare l’inghippo del Comma 22 e congedarsi; ad ogni costo.

Un Cocktail di Assurda VeritĂ 

Yo-Yo sarĂ  affiancato durante tutta la narrazione da altri soldati dell’Aereonautica e, ovviamente, da alcuni suoi superiori in grado; primo fra tutti l’ambiziosissimo ma decisamente poco intelligente Colonnello Cathcart, lui sarĂ  protagonista di alcune esilaranti scene antimilitariste sui paradossi della burocrazia militare, che in realtĂ  non fanno solo ridere: con un sarcasmo tagliente quanto una baionetta e una serie di battute piĂ¹ penetranti di un proiettile a espansione, Catch-22 lascia qualcosa allo spettatore (anche a quello che inizia a vederla come una serie comedy), perchè non esiste modo migliore di mettere in risalto l’assurditĂ  dei conflitti se non esagerandone le caratteristiche; quindi assistiamo a personaggi che spesso e volentieri si comportano in modo stupido o totalmente insensato, ma è proprio il no-sense generale che rende l’ideologia che sta dietro a questo Catch-22 piĂ¹ vera di quanto non sembri.

Clooney a mo’ di Sergente Hartman non mi stanca mai.

Malinconica FelicitĂ 

La storia di Catch-22 non è solo sarcasmo è humor nero: siamo in guerra.
Nell’arco narrativo della mini-serie il nostro Yo-Yo dovrĂ  scontrarsi con la realtĂ  dei fatti: in guerra c’è chi muore e chi vive, ma in entrambi i casi qualcuno piange.
Il personaggio di Yossarian durante lo svolgersi degli eventi subirĂ  una dura parabola di crescita; lo vedremo cambiare molto spesso carattere, modo di pensare e umore; onestamente penso che sia una delle crescite piĂ¹ belle che io abbia visto di recente in una serie tv che, in così pochi episodi, riesce a dare a un solo personaggio una quantitĂ  disarmante di sfaccettature. Difficilissimo evitare di affezionarsi a lui, come anche agli altri membri della squadra che, anche se personaggi secondari, hanno il loro giusto spazio per non essere semplici macchiette.

In questa serie si ride, si piange ma soprattutto si riflette. E non smetterĂ² mai di essere grato a questa serie proprio per questo ultimo punto.

Conclusioni inconcludenti

Non c’è molto altro da aggiungere su questa splendida mini-serie tv, basterebbe aggiungere una virgola per rovinarvi le sorprese e spoilerare tutto; un consiglio davvero spassionato: vedetela, non ve ne pentirete.
Consiglio anche di usare il linguaggio originale, con il doppiaggio in italiano si perdono molte bellissime conversazioni tra gli americani e gli italiani che in teoria non si stanno capendo perchè parlano due lingue diverse, ma ovviamente col doppiaggio questo non si nota e sembrano sostanzialmente tutti dei deficienti.

Tanto, se la vedete dopo aver letto questo articolo potete affermare di averla vista, ma se lo affermate non avete letto questo articolo. Quindi siamo pari, eh? no?

Ah sì, ci sta pure Hugh Laurie e questa scena mi ha fatto sputare un polmone dalle risate.

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