Per quanto riguarda gli avvenimenti che accadono, in sostanza l’unico che ha una qualche importanza è il viaggio verso una struttura federale e la successiva irruzione per rubare informazioni che saranno fondamentali per i mutanti. La cosa più interessante di questa trama sono i dialoghi a cui il pubblico assiste durante il percorso. Infatti, prima tra Reed e Andy e poi tra Reed e Marcos ci sono dialoghi molto efficaci che permettono al pubblico di avvicinarsi ancora di più ai personaggi. E’ vero che i personaggi non si sviluppano, ma vedere questi confronti è sicuramente interessante perché gestiti con grande attenzione e soprattutto, sono molto credibili grazie ad una scrittura sempre efficace.
Tutti gli altri personaggi protagonisti della serie, ovviamente, hanno il loro da farsi, ma durante l’episodio si ha la netta sensazione che tutte queste scene siano un puro riempitivo per portare l’episodio a 40 minuti. Infatti, la parte più interessante di tutte queste sotto trame è l’abbozzato allenamento dei giovani mutanti che riesce a rendere bene l’idea di cosa devono affrontare questi ragazzi che in un’istante si sono trovati catapultati in qualcosa più grande di loro. Idea che viene letteralmente messa sul campo nel finale dell’episodio che è di gran lunga la parte più riuscita e più interessante di tutto l’episodio. Ecco quindi come The Gifted si conferma come una serie su buoni livelli, che non ha paura di prendere il tempo necessario per gettare le basi per il futuro, ma allo stesso tempo, la speranza è che dal prossimo episodio si vada avanti con la storia e che episodi di puro riempimento come gli ultimi due vengano accantonati per altri in cui viene privilegiata l’azione e lo sviluppo dei personaggi, due elementi che la serie ha dimostrato, nei primi episodi, di saper sfruttare molto bene.