Legion – L’erede degli X-Men

In collaborazione con blogames.it

“Mutanti e fieri”, questa è la tagline degli ultimi film ambientanti nell’universo cinematografico degli X-Men, dove tra i protagonisti ritroviamo quelli che sono tra i più apprezzati eroi della Marvel Comics come il Professor X, Magneto, Wolverine, Mystica e tanti altri (e i loro grandiosi interpreti: Patrick Stewart, Ian McKellen, Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence). Ma l’universo degli X-Men, nato grazie alla collaborazione della affermata coppia  Stan Lee e Jack Kirby, non si limita a ciò che è stato mostrato grazie a una trasposizione cinematografica spesso di qualità: storyline differenti si incrociano durante tutto l’arco narrativo, così come differenti mondi e personaggi, che slittano da un contesto ad un altro con una logica pragmatica. E questo accade anche per Legion, nuova serie televisiva – la prima tuttavia a distaccasi dal Marvel Cinematic Universe pur rientrando nella produzione della Marvel Television (in collaborazione con  FX Productions e 26 Keys Productions) – creata e sceneggiata dall’apprezzatissimo Noah Hawley, già noto al pubblico per essere la mente e la penna dietro la pluripremiata Fargo, il quale figura anche come produttore esecutivo a fianco di nomi già celebri nell’universo dei mutanti quali Lauren Shuler Donner, Simon Kinberg e, soprattutto, Bryan Singer.

Il mondo dei mutanti

La serie che noi di blogames.it ci accingiamo a presentarvi si comporrà di 8 episodi e l’arco narrativo che intende coprire è ancora potenzialmente un mistero, nonostante gli indizi rilasciati da Singer, il quale ha dichiarato che Legion e l’universo qui mostrato potranno avere un collegamento con i futuri film dedicati agli X-Men, proiettati su una linea narrativa differente da quella che abbiamo ritrovato alla fine di X-Men: Apocalisse.
Iniziamo ad esplorare meglio l’universo di Legion, che secondo noi di blogames.it è assolutamente da tenere sotto osservazione, sia per gli spunti rilasciati dal pilot sia per eventuali collegamenti con l’universo dei mutanti della Marvel, senza sottolineare l’inedito modo in cui si approccia sia al mondo dei supereroi, ultimamente protagonisti di innumerevoli trasposizioni cinematografiche e televisive (fin troppe, verrebbe da dire ad alcuni), sia per il mondo anticonvenzionale in cui viene trattata la tematica delle malattie mentali, un argomento sempre delicato quanto interessante materia di analisi.

Dan Stevens (celebre per il ruolo di Matthew Crawley nella serie televisiva Downton Abbey e presto sui grandi schermi nel live action di La bella e la Bestia) è David Haller, la cui vita ci viene presentata, tramite una serie di fotogrammi e particolari sequenze fino all’età adulta quando, a causa di incidenti difficili da definire viene rinchiuso in un istituto psichiatrico dove ormai si trova da più di cinque anni. Ed è qui che comincia la nostra storia.
David soffre di schizofrenia, ma non è la sola malattia a causargli problemi: voci nella testa, incubi, eventi inspiegabili; tutto ciò da sempre accompagna il protagonista, che non riesce a comprendere se sia davvero reale o se, invece, sia la sua malattia a fargli credere di compiere azioni particolari: persone che non dovrebbe vedere compaiono accanto a lui, gli oggetti si muovono davvero senza che lui li tocchi: è quindi possibile che sia solo frutto della sua immaginazione?

Una prima risposta ci viene data nel corso del pilot di Legion, il quale procede sì lentamente ma costruendo la storia in maniera assolutamente singolare, slittando tra passato, presente, ricordi e concatenazioni mentali a cui un po’ si fatica a star dietro ma che, tuttavia, sono essenziali per comprendere le molteplici sfaccettature di questo – assolutamente non canonico – nuovo personaggio. Anche la regia ci dà una mano in questo senso, proponendo delle riprese e delle inquadrature che permettono allo spettatore di legarsi non solo a livello di trama bensì anche su un piano prettamente tecnico alla storia: un racconto non lineare e decisamente non banale d’altro canto non poteva che essere trasposto in modo tale da coinvolgere nel tentativo di comprensione non solo una interpretazione tematica quanto anche una suggestiva esperienza a trecentosessanta gradi.

Tra follia e realtà

Ma torniamo alla storia; tra follia e realtà David trascorre i suoi giorni nell’istituto psichiatrico cercando di dominare la propria mente, impedendo a quelle forze che ancora non riesce a capire di prendere il sopravvento. Ed è qui che David incontra Syd Barrett – il cui nome ricorderà ai più l’iconico fondatore dei Pink Floyd – interpretata dalla giovane Rachel Keller (che con il creatore della serie Noah Hawley aveva già collaborato in Fargo), la quale non vuole essere toccata in nessun modo: i due inizieranno tuttavia una relazione, ovviamente priva di contatto fisico, la quale   sarà necessaria ai fini dello svolgimento della trama principale. Sarà proprio il legame dei due, e un bacio scambiato quasi più per necessità creative che per affetto, a condurre la storia, dopo la prima mezz’ora di questo pilot della durata di circa sessanta minuti, sul piano fantascientifico più concreto, rivelando la vera natura di mutante David e quella di altri personaggi che, mano a mano, prendono posto sulla scena definendo così in tal modo l’impronta stilistica e tematica della serie televisiva.
Il mondo – ora lo sappiamo – sa dei mutanti: ma questi sanno di essere tali? Oppure credono soltanto, come David, di essere dei pazzi perché lontani dalla definizione comune di normale?

Nella seconda parte dell’episodio quindi ritroviamo il filo d’Arianna di Legion, e ci ritroviamo finalmente a nuotare in acque conosciute; ma chi è davvero disposto ad accettare l’esistenza dei mutanti? E chi, invece, vuole solamente servirsene per i propri scopi?
In un crescendo di azione, che si concretizza in specie nell’ultimo quarto d’ora del pilot, alcune domande troveranno risposta; altre invece sorgeranno repentine, e noi di blogames.it ci aspettiamo che, qualunque siano le risposte ad esse, non ci lasceranno di certo insoddisfatti.

Scritto da Marzia Meddi | Vi ricordiamo di passare nella nostra pagina facebook Legion Italia

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