Ju-On: Origins – Recensione serie Netflix

Sentivate la mancanza di un nuovo show basato sul franchise Ju-on (o The Grudge, che dir si voglia)?

Ci pensa Netflix a ripescare il tema di questo J Horror (dopo un ulteriore remake dimenticabile diretto da Nicolas Pesce e ben 13 film) creando una serie di 6 episodi da circa mezzora l’uno in cui si narra l’origine del male.

Negli anni 50 un tragico omicidio si svolge all’interno di una casa di Tokio.

L’evento drammatico fa sì che tutto il male, il rancore, la rabbia si annidino nella dimora scatenandosi, sotto forma di spiriti e visioni agghiaccianti, contro le famiglie che nel tempo occuperanno la casa.

Uno scrittore del paranormale, il sig. Odajima, scoprirĂ  che in questa particolare abitazione ci sono presenze maligne e ricorderĂ  tragedie del suo passato vissute in quello stesso luogo.

Altri omicidi e drammi si susseguiranno nell’arco di circa un decennio, collegati tutti all’entitĂ  malvagia che vive nella casa.

Nonostante Ju-on: origins parta dallo schema stabilito dai primi film in cui varie storie si intrecciano, stavolta il quadro completo non riesce ad essere chiaro.

Il continuo spostamento da un periodo all’altro, personaggi che vanno e vengono e storie non perfettamente definite creano una leggera confusione nel seguire la vicenda.

Gli incastri non ben strutturati, poi, si aggiungono ad un ritmo lento e cadenzato che vuole distaccarsi un po’ dal classico J Horror portando perĂ² spesso ad una lentezza non giustificata che puĂ² distrarre.

L’uso dello jump scare è ridotto al minimo e le prime scene realmente gore si iniziano a vedere verso le ultime puntate, anche se molte di queste risultano piĂ¹ trash che realmente spaventose.

Gli spiriti non hanno la forza evocativa e terrificante dei film (almeno dei primi) e tutto si gioca su una narrazione che predilige le atmosfere e le sensazioni di disagio che perĂ², soprattutto a chi mastica horror, non provocano realmente brividi.

CiĂ² che invece risulta chiaro nella serie, è che uno dei punti principali su cui si basa il racconto è la violenza e la cattiveria umana.

Le scene di percosse sui bambini o di uno stupro, creano piĂ¹ disagio rispetto al resto dei momenti che dovrebbero essere paurosi ma che in fin dei conti non lo sono.

Ci viene mostrato che tutto il male radicato nella casa nasce da sentimenti oscuri dell’animo umano che sfociano nella gelosia, nella delusione, nella perversione e che portano all’omicidio e a molti tragici avvenimenti.

In fin dei conti Ju-on: Origins, nelle sue scarse tre ore totali, non toglie e non mette nulla al giĂ  sfruttato tema di The Grudge.

La serie cerca di offrire un punto di vista diverso almeno stilisticamente, ma resta comunque un tentativo che non dĂ  maggiore lustro allo show.

Da guardare se tutto il filone The Grudge è di vostro gradimento o se volete aggiungere un altro J Horror alla vostra collezione.

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