La metodica confusione di Legion: cosa ne pensiamo della nuova serie FX?

Bisogna fare una premessa prima di sviscerare alcune opinioni e sensazioni, frutto della visione dei primi tre episodi trasmessi della nuova serie basata sul personaggio Marvel. La premessa è inerente al fatto che Legion attesta – una volta di più – una transizione evidente nel mondo delle serie TV. Fino a qualche anno fa le serie avevano sempre tratti comuni ed erano molto rispettose di quelli che si possono chiamare “tempi televisivi”. Offrivano un prodotto che doveva essere fruito in un certo modo e che doveva avere un certo dinamismo narrativo. Gli eventi si dovevano sviluppare parallelamente alla crescita dei personaggi, così da fornire effettivamente un intrattenimento la maggior parte delle volte più “leggero” di quello dei film. Bene, questa impostazione viene sempre più spesso abbandonata, a favore di una rivoluzione in quelli che sono i ritmi, i rischi e le sperimentazioni nelle serie TV. Legion ne è un esempio lampante, nel suo voler essere differente e nel volerlo essere in un modo cervellotico e pretenzioso, a tratti, ma ben studiato.

Si sprecano i complimenti per questa serie che, però, non ha certo incantato nel suo esordio. O, per meglio dire, non ha completamente fatto vedere il suo potenziale. Se gli spettatori sono stati assorbiti dalla confusione, dai misteri e dalla frammentarietà della regia e della narrazione, la critica, invece, si è schierata nettamente dalla parte della serie creata da Noah Hawley, che ha prodotto uno show lontano anni luce dai “cugini” Daredevil, Arrow, SuperGirl (per parlare di serie basate su fumetti di supereroi in poche parole). Se, infatti, di solito questo genere di serie TV si fonda su avvenimenti e svolte frenetici, Legion si permette di offrirci una lunga introduzione al personaggio omonimo, protagonista della serie. David Haller è un caos, i suoi poteri da telepate hanno confuso la sua mente e questa stessa confusione attanaglia lo spettatore. Sono molteplici i piani narrativi che caratterizzano i primi episodi, tra sogni, immaginazione e viaggi nella memoria. Una complicazione spazio-temporale che ricorda lo stile di Inception, per offrire maggiore chiarezza a chi avesse visto il film di Nolan. E questa impostazione, all’apparenza caotica, è in realtà studiata e metodica, come preannunciato. Ogni singolo istante o fotogramma può essere decisivo per comprendere la storia del protagonista e quello che è l’universo della serie.

È inevitabile, però, che questa introduzione e costruzione dell’universo e dei personaggi della serie per una vasta fruizione dello show non possa continuare a lungo, dato che un ritmo così “tenue” in una serie tv che racconta una storia in molto più tempo di quanto lo farebbe un film potrebbe trasformarsi in una vera e propria arma a doppio taglio.

Il terzo episodio è sembrato, finalmente, chiarire qualcosa di più, sia sulla organizzazione che si propone di aiutare il telepate, sia sul potenziale antagonista che caratterizzerà le storie di Legion. La regia, inoltre, ha finalmente regalato anche qualche sobbalzo emotivo che di certo ha fatto piacere a tutti. Sembra che in Legion ci possa essere davvero una scintilla perché lo show e l’universo della serie prendano corpo, una volta che sia il pubblico che il protagonista avranno ottenuto la consapevolezza di chi è Legion e di come funziona il mondo in cui il protagonista è costretto a vivere.

Se c’è una critica concreta che, invece, non si può non muovere alla serie è relativa al fatto che ancora i personaggi presentati non hanno fatto veramente breccia nel cuore del pubblico. Ha colpito e impressionato l’ardita impostazione narrativa, ma non hanno brillato le descrizioni dei personaggi. In una nebbia grigia siamo riusciti a farci piacere David Haller, a interessarci della storia di Melanie, ma coloro che li circondano, compresa Sydney (la “fidanzata” del protagonista), ancora non hanno avuto modo e tempo di presentarsi e di farsi comprendere in modo adeguato. E sappiamo quanto sia importante per un prodotto come le serie TV far sì che i personaggi vengano amati dal pubblico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.