Valeria, ovvero il Sex and the City iberico

L’8 maggio è approdata su Netflix una nuova serie spagnola, tratta dai romanzi della scrittrice Elísabet Benavent, che proprio grazie a questa saga ha conquistato un enorme successo in Spagna.

Se si conosce la serie di HBO Sex and the City, già dalla prima puntata di Valeria balzeranno agli occhi delle curiose similitudini.

Al posto di New York, Madrid. Al posto di Carrie, giornalista freelance che scrive una rubrica di sesso, c’è Valeria, scrittrice in erba che prova a scrivere di sesso, senza troppo successo. Al posto di Cosmopolitan sorseggiati, birre tracannate. Al posto di quattro amiche newyorkesi, quattro amiche spagnole.

Non si sta dicendo che la serie spagnola sia una copia sputata della celebre serie ambientata a New York, ma le analogie ci sono, e si notano meglio analizzando i personaggi.

Partiamo dalla protagonista. Valeria è una giovane scrittrice di 28 anni, che ha esordito con un romanzo che ha avuto un discreto successo, e adesso tutti non vedono l’ora di vederle sfornare un secondo romanzo.

Le capita quello che capita spesso a tanti scrittori: il blocco della pagina bianca. Di colpo viene abbandonata dall’ispirazione, e in mesi di lavoro non riesce nemmeno a comporre una decina di pagine. Continua a chiedere alla sua editrice di rimandarle la scadenza della consegna dei primi capitoli, ma a un certo punto non può più rimandare, e ancora non ha un’idea su che cosa scriverà il prossimo romanzo.

A differenza della Carrie di Sex and the City, che per innumerevoli stagioni si è presa mollata e rincorsa col suo Mr. Big, Valeria è sposata con Adrian, ma si vede da subito che il matrimonio tra i due giovani risente già di qualche mancanza. Innanzitutto, mancanza di comunicazione: Valeria non ha il coraggio di dire ad Adrian, fuori dai denti, che si è scelta la carriera da scrittrice, per quanto precaria sia, e che non intende cercare altri impieghi più concreti e remunerativi.

Per dirne una: quando un museo la contatta per comunicarle di averla selezionata per un posto di lavoro e lei declina l’offerta, Valeria fa credere al marito che il colloquio non sia andato a buon fine. Dall’altra parte Adrian, fotografo, viene licenziato dallo studio in cui lavora ed è altrettanto codardo nel dare la notizia a Valeria.

Dai problemi di comunicazione si passa ai problemi a letto: nonostante siano una coppia fresca e giovane, Adrian e Valeria hanno già perso l’intesa a letto, cosa di cui risentirà per lo più lei.

Durante un’uscita in un locale, la protagonista fa la conoscenza di Vìctor, un affascinante architetto che è appena tornato a Madrid dopo un periodo a Berlino. I due finiscono a parlare del romanzo di Valeria e del suo blocco creativo, e sarà Vìctor a metterle la pulce nell’orecchio, consigliandole di scrivere un romanzo erotico.


Nella vita di Valeria ci sono tre amiche fondamentali, esattamente come nel format di HBO.

Abbiamo Lola, ovvero la mangiatrice di uomini, che ci fa ricordare Samantha. Lola è la più sfacciata del gruppo, la più sensuale, e ha una relazione clandestina con un uomo sposato (ma ciò non le impedisce di guardarsi sempre attorno in presenza di uomini affascinanti).

C’è poi Carmen, ragazza impacciata e sicuramente più inibita rispetto all’esuberante Lola, che richiama sicuramente il personaggio di Charlotte. Ha una cotta tremenda per un suo collega, ma la sua insicurezza non le permette di prendere l’iniziativa, e se ne sta buona ad aspettare che sia lui a condurre il gioco.

Infine, c’è Nerea che, come Miranda, è quella più razionale e cinica del gruppo. Omosessuale, non ha un buon rapporto con i genitori per via del suo orientamento. A differenza delle altre amiche che vivono in centro, Nerea vive nella periferia di Madrid (le amiche si divertono a dire che abita a Mordor) e vive praticamente sui treni per riuscire a incontrarle. Anche in questo c’è l’analogia con Miranda, che a un certo punto ha lasciato Manhattan per trasferirsi a Brooklyn.

 

La serie, composta da otto puntate, è davvero agli esordi, ma sembra promettere bene. Sex and the City a parte, segue una trama ben delineata e appare subito molto reale. Le quattro amiche sono presentante in un modo tale che il pubblico femminile possa riconoscersi facilmente in loro, sia nelle qualità che nei difetti. Risulta molto più semplice immedesimarsi nella quattro amiche spagnole che in quelle newyorkesi, dai look firmati e i capelli sempre perfetti. Le ragazze in Valeria hanno il pregio di essere molto più vere, genuine e attuali.

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