The Walking Dead – 7×11 La fiducia viene tradita in Hostiles and Calamities

Ci siamo, dopo più di due mesi di attesa questa settimana abbiamo avuto il piacere di rivedere Jeffrey Dean Morgan e il suo strabiliante Negan.
Eravamo tutti curiosi ed emozionati di rivederlo, o almeno io lo ero, ma soprattutto di osservare la sua reazione alla scoperta della dipartita di Daryl e della morte di Joe il Grasso, ma soprattutto di vedere come avrebbe trattato il povero Eugene.
Beh quello che abbiamo ottenuto è stato diverso dalle nostre aspettative; non fraintendetemi, non penso sia stata una puntata noiosa, è soltanto che molti di noi credevano che questa sarebbe stata una puntata dinamica e piena di azione, invece quello che abbiamo ottenuto è stato più un episodio di passaggio, ma che ci ha dato  comunque molti punti su cui riflettere.

Con Hostiles and Calamities facciamo un piccolo salto indietro, e ripartiamo subito da dove ci eravamo lasciati nel finale di metà stagione: osserviamo in diretta la reazione di Negan e dei Salvatori riguardo eventi di cui noi siamo già a conoscenza.
Dwight è in piedi, inerme vicino ad alcuni suoi compagni ad osservare il corpo martoriato di Joe il Grasso, guarda stupito il cadavere e collega subito le due cose, corre a per di fiato fino alle celle e scopre di aver ragione, purtroppo per lui: Daryl è scappato.
E lo vediamo leggere il misterioso biglietto, lasciato sul pavimento precedentemente dall’evaso, mentre i suoi stessi compagni gli si rivoltano contro, pestandolo ripetutamente e rinchiudendolo in cella per una notte, facendogli scontare la sua disattenzione.
E’ proprio Negan che lo fa uscire dalla sua punizione, informandolo della fuga di Sherry e, una volta assicuratosi che lui fosse ancora dalla sua parte, che fosse ancora “Negan”,gli ordina di riportargli una delle sue tante mogli da lui.

Nel frattempo uno Eugene spaventato e tremante di paura esce dal furgone, piange e scongiura le guardie: il terrore che gli venga inflitta la stessa sorte toccata a Glenn e Abraham percorre il suo corpo, credendo che la sua vita possa finire da un momento all’altro.
Stranamente scopriamo che non è così, dietro la porta dove se ne stava in piedi imbambolato non si trova la sua futura morte, bensì una normale stanza, la stessa che sarebbe toccata a Daryl se fossero riusciti a piegarlo.
Una stanza così normale da sembrare strana in quel mondo di morte e distruzione, con libri di tutti i generi, un frigo fornito di tutti i comfort e uno stereo, dove viene riprodotta la canzone tanto amata da Daryl: “Easy Street”.

Questo episodio, così tanto criticato dai fan per la sua pacata lentezza, è tutta via molto introspettivo, e ci da molte riposte.
Una delle tante è la ben ritrovata facciata di Eugene che, se prima era toccata ad Abraham e gli altri, ora è Negan a bersela con tutte le scarpe, considerando quello che è solo un codardo un vero genio.

Ed era anche abbastanza ovvio che ci cascasse, perché diciamocelo, guardando un tizio tremante e con un taglio di capelli ridicolo come Eugene, nessuno avrebbe mai pensato che tutte le sue parole fossero in realtà una bugia bella e buona.
Ottiene la fiducia dei Salvatori, e come ricompensa per essersi unito a loro Negan manda da lui tre delle sue mogli per intrattenere una delle sue serate.

Mentre il geniaccio dai capelli strani intrattiene le donne di Negan, Dwight cerca la sua ex moglie nell’unico posto in cui sapeva che l’avrebbe trovata: la loro vecchia casa.
Appena mette piede dentro l’abitazione si rende però conto di averla mancata, ma che il suo occhio ci aveva comunque visto giusto, trova infatti sul tavolino gli anelli che un tempo li legavano posti sopra una lettera. Quella che leggendo scopre essere una lettera di addio.
Sono molti i motivi che spingono Sherry ad abbandonarlo, nonostante sia chiaro che il sentimento che li lega non sia mai sparito del tutto, ma il primo tra tutti è il mutamento del suo carattere.
Perché è diventato tutto ciò che non voleva essere, e lo ha fatto per lei e Sherry si odia talmente tanto per averlo reso ciò che ormai lui è da non poter reggere più lo stare con i Salvatori.
Andarsene significava restare soli, ma con tutti i bei momenti passati con lui impregnati nella testa, momenti dove erano loro stessi, e non marionette i cui fili erano comandati da qualcun altro, e tutto sommato era meglio così.

L’averla persa sconvolge però Dwight a tal punto da ribellarsi, lasciandola libera dal mondo oppresso dove viveva e ignorando l’ordine di Negan, tornandosene tra i Salvatori da solo e fingendo di aver ucciso Sherry.
La scagiona da tutti i suoi peccati, facendo incolpare il medico di aver lasciato scappare Daryl, che viene bruciato vivo al posto suo nella fornace, dopo aver confessato un crimine di cui lui era però innocente, troppo terrorizzato di essere marchiato con il ferro rovente.

Non è però questa la parte della puntata che ci riempie di dubbi e ci fa riflettere di più, ma il tradimento totale di Eugene che, invece di rispondere al sangue con altro sangue, decide mantenere la sua codardia e lasciare il gruppo di Rick per unirsi definitivamente ai Salvatori.

“Sono Negan. Sono del tutto, completamente, assolutamente Negan. Ero Negan prima di incontrarti, dovevo solo conoscerti per saperlo. Sono Negan.”

Ma è davvero così? Eugene decide di riconfermarsi vigliacco che era oppure il suo piano è un altro?
Io credo fermamente che ci sorprenderà, tramando alle spalle di Negan e aiutando il suo gruppo all’interno dei Salvatori, nell’unico punto dove loro non possono attaccare.
Ne da la conferma l’ultima scena, dove lui e Dwight condividono poche parole, ma abbastanza da farci intendere che c’è qualcos’altro.
Due facce della stessa moneta, entrambi troppo codardi, ma motivati da due ragioni diverse, che si uniscono in uno stesso fuoco.
Dwight dimostrerà a Sherry che si sbaglia sul suo conto, che sotto sotto è ancora la persona di cui si è innamorata, ed ha ancora quella voglia di combattere che ai suoi occhi lo rendeva così simile a Daryl. Mentre Eugene non deluderà il gruppo che nell’ultimo tempo è stato per lui una famiglia, e che lo ha accolto comunque, nonostante le bugie da lui dette, ma soprattutto renderà Abraham fiero di lui, mostrandosi un uomo migliore di quello che era.
Forse stanno aspettando solamente che la guerra scoppi, per iniziare a combattere.

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