The Walking Dead 7 – La guerra è iniziata – Commenti al finale di stagione

In collaborazione con blogames.it

Abbiamo passato una stagione intera, a partire da quel nefasto giorno in cui la mazza di Negan colpì ed uccise due dei personaggi più amati dal pubblico, ad aspettare una vendetta. Per settimane ci siamo chiesti come e quando Rick e il suo gruppo avrebbero reagito alla presa di potere dei Salvatori, e finalmente con l’ultimo episodio – il sedicesimo di questa settima stagione – una risposta è arrivata.

Campione d’ascolti anche questa stagione, The Walking Dead non si è allontanata dai suoi standard passati, pur proponendo al suo affezionatissimo pubblico una programmazione dai toni più smorzati rispetto alle stagioni passate. Questo, tuttavia, è un discorso non applicabile al primo e all’ultimo episodio della settima stagione, entrambe puntate di altissima qualità contenutistica e tecnica. Nel primo episodio, lo ricordiamo, l’incubo di Rick e il suo gruppo era divenuto realtà: Negan aveva ucciso Glen e Abraham, due dei più amati personaggi dello show, pilastri fondamentali per gli altri componenti del gruppo, e con essi ogni speranza di un possibile futuro libero da oppressioni. La paura, da quel momento, non aveva abbandonato più i protagonisti di The Walking Dead, almeno fino a quando l’ennesimo smacco subito dai Salvatori aveva permesso loro di rimettersi in piedi e organizzare una vera e propria offensiva.

Da qui la necessità di trovare alleati, qualcuno pronto – come d’altronde erano pronti loro – a rischiare la vita fianco a fianco. Tra rifiuti e entusiastici sostenitori, la miccia era stata accesa, e una prima esplosione effettiva è avvenuta proprio in questo ultimo episodio – che noi di blogames.it ci accingiamo a presentarvi.

The Walking Dead: il finale di stagione

E non è solo per il collegamento tra l’inizio del regime del terrore di Negan alla presa di posizione degli abitanti di Alexandria che abbiamo citato il primo episodio della settima stagione, perché proprio nei primissimi minuti della 7×16 ci ritroviamo catapultati in un flashback che fa stringere il cuore ai fan più appassionati, che ancora non hanno superato il trauma dell’esordio della stagione. E in questo flashback, nella sua tipica spavalderia e umanità, rivediamo Abrahm, intento a parlare con Sasha, colei che rivive il momento nella sua testa. Perché? Perché ora Sasha si trova in una bara, lì rinchiusa come ostaggio di Negan mentre quest’ultimo si avvia verso Alexandria con l’obiettivo di sottomettere nuovamente Rick, riprendersi Darly e enfatizzare il suo dominio. Ma Sasha è una donna forte, e come tale non cede alle lusinghe del villain della serie: così, ignorando l’offerta ricevuta dai Saviors, ossia quella di rinnegare Alexandria e unirsi a loro, decide di rimanere in balia della sorte, ma fino a un certo punto. Perché con lei, chiusa in quella bara, c’è anche una bottiglia d’acqua e, con essa, una pillola donatagli da Eugene che, come abbiamo appreso dallo scorso episodio, se assunta si rivelerà essere morale.
E così sarà, perché Sasha si rifiuta di piegarsi ancora, per se stessa e in onore di Abraham, e sceglie così l’unica forma di libertà possibile: la morte.

Al contempo, tuttavia, Alexandria si arma per la battaglia; insieme a loro il gruppo guidato da Jadis. Scene diverse, contemporaneamente, ci mostrano Maggie alla guida di un gruppo massiccio proveniente da Hilltop, mentre il re Ezekiel marcia insieme ad alcuni abitanti del Regno e all’immancabile tigre Shiva: direzione Alexandria.

Così, quando Negan bussa ai cancelli di Alexandria, pronto a scatenare la sua furia su chiunque si intrometta sulla sua strada, Rick e i suoi sono armati fino ai denti. Tuttavia, lo sappiamo, Negan non è uno sprovveduto, e quella che sembra essere la sua fine diventa l’ennesima occasione per prendere il controllo: con un colpo di scene il gruppo guidato da Jadis rivolge le armi contro Rick, Rosita, Michonne, Carl e tutti gli altri, rivelando così di essere quel famoso “uccellino” che la puntata precedente aveva informato Negan delle intenzioni di Rick.
Con gli equilibri precedenti ormai ribaltati, la sorte di Alexandria sembra segnata. Ma Negan, conscio della sua superiorità, non si accontenta di avere la situazione in pugno; così, pieno di spavalderia, spalanca la bara in cui era rinchiusa Sasha, aspettandosi di usare la ragazza come ostaggio. Ma Sasha, come sappiamo, aveva sacrificato la sua vita per salvare quella dei suoi compagni, così ciò che esce dalla bara è uomo zombie che si scaglia con prepotenza verso Negan, permettendo al gruppo di Alexandria di ribellarsi e puntare a loro volta le armi contro il nemico. L’inferiorità numerica gioca però a loro sfavore, e tutto sembra essere destinato ad un triste epilogo; almeno fino a quando l’arrivo della cavalleria – in una scena che ricorda un po’ simbolicamente Il signore degli Anelli o, più recentemente, Game of Thrones – ribalta la situazione. Ora, insieme, Alexandria, Hilltop e il Regno riescono a scacciare via il nemico, aggiudicandosi la prima vittoria di una sicuramente lunga guerra, durante la quale cambiamenti di fronte come quello di Eugene in un senso e quello di Dwight in un altro rappresenteranno molto probabilmente dei centri nevralgici.

The Walking Dead: lo scontro decisivo è rimandato alla prossima stagione?

Sebbene lo scontro inevitabile tra Negan e Rick, che promette al capo dei Salvatori una morte certa con le parole «ti ucciderò, vi ucciderò tutti. Forse non oggi, magari non domani, ma questo non cambia niente. Siete già tutti morti», l’episodio permette allo spettatore di assistere, finalmente, a un cambiamento delle carte in tavola. Ora Negan non è più libero di dominare incontrastato, e Alexandra e i suoi alleati non possono più lavorare nell’ombra: è guerra aperta.
Ma Alexandria non dimentica, e insieme al commovente riferimento ad Abraham, che ci ha accompagnato nello struggente addio a Sasha, anche Glenn viene riportato in vita durante questo episodio, o almeno lo è il suo ricordo; con un voce-over finale, Maggie incoraggia il nuovo agglomerato di ribelli ad andare avanti e a continuare la lotta, ricordando al contempo le parole e il coraggio di suo marito, il suo coraggio e la sua bontà. Tanti gli addii importanti in questa stagione, e tante le ferite che i personaggi non riusciranno presto a ricucire; ma la guerra comporta anche delle vittime, e l’unico modo per onorarle è continuare a lottare, non importa come.
E lo scontro, rimandato ormai al prossimo Ottobre, si prepara per essere epico.

Scritto da Marzia Meddi

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