The Leftovers – RECENSIONE 03×06 “Certified”

Ciao a tutti! È finalmente uscito il sesto episodio della terza stagione di The Leftovers! Per ora, secondo me, questo è l’episodio più bello della nuova stagione, e sicuramente anche il più triste. Vediamo cos’è successo.

Questo episodio racconta due diversi momenti del viaggio di Laurie. Nella prima parte del suo soggiorno australiano Laurie aiuta Nora a pedinare la dottoressa Eden e la dottoressa Bekker per scoprire se stessero veramente aiutando le persone a ritrovare i loro familiari dipartiti grazie alle radiazioni. Anche Matt è con loro. Nora è diversa dal solito:  sembra stanca e irritata, impaziente di provare che le dottoresse e il resto del personale sono impostori. Come se non bastasse, è arrabbiata anche con Matt per averle tenuto nascosta la sua malattia e perché rifiuta di curarsi. I tre finiscono per parlare di suicidio: quando Laurie dice che il macchinario che presumibilmente dovrebbe mandare le persone a raggiungere i loro cari dipartiti, ovunque essi siano, è “un modo incredibilmente elegante per uccidersi”, Nora non è d’accordo, non crede che si tratti di una “macchina per il suicidio” e per la prima volta sembra prendere in considerazione l’idea di sottoporsi al trattamento. Aggiunge anche che il modo più elegante per uccidersi è durante un’immersione subacquea, che essendo un’attività molto pericolosa non dà adito a sospetti in caso di incidenti anche mortali: la tua famiglia non sospetterebbe mai che tu abbia smesso di respirare intenzionalmente, quindi lo accetterebbe, e vivrebbe in pace.

Il pedinamento continua e Laurie, Nora e Matt seguono la dottoressa Eden e la dottoressa Bekker fino a una scogliera, che in effetti potrebbe essere un luogo adatto ad esperimenti con le radiazioni. Nora è a pezzi. Ricorda un episodio della sua infanzia – lei e Matt bambini a una partita di baseball che erano riusciti a colpire la grande palla colorata che gli spettatori si passavano. Un addetto alla sicurezza aveva sequestrato e fatto scoppiare la palla davanti a loro, rovinando completamente ai due fratelli il primo momento di serenità dalla tragica morte dei genitori. Nora non può fare a meno di paragonare se stessa a quella persona: qualcuno il cui lavoro consisteva nell’infrangere le speranze di persone che stavano disperatamente cercando di sentirsi meglio.

“Perché ha voluto fare proprio quel mestiere? Perché mai chiunque altro dovrebbe volerlo fare?”.

Nora è devastata, ha la sensazione di aver sprecato gli ultimi sette anni della sua vita rendendo infelici le persone, e non è più disposta ad accettarlo. Laurie le sta vicina, l’abbraccia e la conforta. Si ha veramente l’impressione che Nora voglia sottoporsi al trattamento per cercare di tornare dai suoi figli, ovunque essi siano. Matt le rimane accanto,  le dice “dopo tutto bisogna stare vicini alla propria famiglia, non è vero?”. La sua reazione è struggente, sembra una bambina rimasta sola per troppo tempo che finalmente ha trovato chi si prende cura di lei.

Prima di andarsene, Laurie offre a Nora il suo aiuto come psicologa, le chiede un compenso simbolico per le sue prestazioni future (le sigarette!). L’ultima cosa che si dicono è “La settimana prossima alla stessa ora?”. Una scena commovente. Inizialmente siamo portati a pensare che Nora esiti perché in realtà ha già deciso di sottoporsi al trattamento e che quindi per lei non ci sarà una “settimana prossima”. Alla fine dell’episodio però è chiaro che Laurie aveva a sua volta deciso di togliersi la vita, e che probabilmente quello era il suo modo di dire addio a Nora.

Nella seconda parte del suo soggiorno in Australia Laurie è a casa di Grace con John, Michael e Kevin Sr., pronta ad aiutare anche loro dopo esser già corsa in aiuto di Nora nella sua ultima missione e aver aiutato Matt a far riavere Il Libro di Kevin a suo padre.

Questa è la sua missione nella vita: aiutare le persone. Quando viveva a Mapleton, prima e subito dopo la Dipartita, faceva la psicologa. In seguito, dopo aver lasciato i Colpevoli Sopravvissuti, aveva iniziato a scrivere un libro in cui spiegava cosa voleva dire appartenere a quella setta e quanto fosse stato difficile per lei tirarsene fuori. Aveva affittato un grande appartamento in cui ospitare alcuni membri dei C.S. che avevano cominciato a dubitare della loro missione, con l’intento di aiutarli a tornare alla loro vita. Quindi aveva aiutato Kevin ad affrontare le sue “allucinazioni”, e quando si era messa con John aveva creato con lui un modo per aiutare le persone a mettersi in contatto con i loro familiari defunti.  Adesso la sua funzione sembra essere venuta meno, nessuno sembra più ascoltarla o aver bisogno di lei. Al suo appoggio medico e scientifico, tutte le persone della sua vita sembrano preferire la fede cieca in qualcosa che a lei non era mai sembrato reale. La sua “terapia” aveva smesso di funzionare con la Dipartita, non riusciva più ad aiutare le persone, ed era fallito anche il suo tentativo di salvare i “pentiti” che cercavano di uscire dai C.S. – una di loro si era suicidata schiantandosi con la sua auto insieme a tutta la sua famiglia. Neanche Kevin le dava più ascolto e quando gli aveva detto che stava delirando, lui aveva fatto l’esatto contrario di quello che lei gli aveva consigliato, e aveva finito per avvelenarsi.

Ora sembra che tutti abbiano perso la testa. Non solo Laurie non riesce a convincere nessuno del fatto che Kevin non sia davvero il Messia, ma non riesce nemmeno a impedirgli di cercare di ucciderlo per dimostrare che invece lo è davvero, perché in fondo anche lo stesso Kevin ha cominciato ad assecondarli. Forse aiutare Kevin è l’ultima speranza di Laurie, l’ultima occasione che si sente di concedere alla vita. Ora si sente perduto anche lui, schiacciato dalle pressioni di tutti. Tutti contano sul fatto che lui riesca a passare dall’altra parte: K.G. Sr vuole che Kevin trovi Christopher Sunday perché gli insegni il canto che li salverà tutti dall’Apocalisse.  John gli chiede di portare a Evie un messaggio, di farle sapere che è sempre stata amata. E infine Grace vuole che Kevin l’aiuti a parlare con i suoi figli. Lui stesso confessa a Laurie di voler tornare al mondo dell’Hotel perché è solo là che si è sentito davvero vivo, per la prima volta dopo tanto tempo. Sembra perfino che non abbia paura di morire, come se avesse accettato qualunque possibilità: di non riuscire ad arrivare dall’altra parte, o perfino di non poter tornare indietro. Non c’è più niente che lo trattenga nel mondo reale, e questo è ciò che sente anche Laurie riguardo alla sua vita.

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La fine di questa scena è molto intensa e commovente: Laurie chiede a Kevin se l’idea di morire annegato gli fa paura, e quando lui le dice di no, lei gli risponde che allora non avrà paura nemmeno lei. Si può inizialmente presumere che Laurie si riferisca alla morte di Kevin, ma come nella scena con Nora, Laurie in realtà sta parlando di se stessa: ha già preso la sua decisione e non ha più paura. Sa già che annegherà, che morirà come morirà Kevin – e come Nora aveva suggerito. Non è chiaro se Laurie intenda veramente porre fine alla sua vita o se spera di arrivare davvero dall’altra parte e aspettare Kevin, per capire se aveva sempre sbagliato a non crederci. Proprio come era successo a lui, la grande fede degli altri l’aveva aiutata a decidere: Laurie lo farà comunque, e se gli altri hanno ragione, tanto meglio.

Probabilmente Laurie aveva deciso di partire per l’Australia per dire addio a tutti i componenti della sua nuova grande famiglia e soprattutto a Kevin. È lui la sua anima gemella, e lei non ha mai smesso di amarlo. Non riesce più a vivere con il senso di colpa per averlo lasciato, per aver abbandonato sua figlia e averla messa in pericolo, per non aver detto una sola parola per più di un anno. Qualcosa si era rotto dentro di lei già anni prima, quando aveva cercato di uccidersi ma poi aveva cambiato idea e si era unita ai C.S., rendendosi conto di non essere più in grado di aiutare le persone, che il suo lavoro non aveva più uno scopo e che non aveva più niente da offrire né alle persone disperate che chiedevano il suo aiuto, né alla sua stessa famiglia. Laurie si era unita ai Colpevoli Sopravvissuti perché li riteneva gli unici in grado di darle una risposta, gli unici a pensare  che fosse giusto non aver più uno scopo. Ciò che volevano era che la gente smettesse di comportarsi come se nulla fosse successo, che smettessero di cercare di andare avanti e di vivere la vita di sempre, perché il mondo era finito e non aveva più senso avere una famiglia, un lavoro, o fare qualunque altra cosa si facesse prima della Dipartita. E ora, sette anni dopo, la gente sembra condividere il loro credo e tutti si comportano come se stesse per succedere qualcosa, aspettando disperatamente un evento imminente di cui in realtà non conoscono la natura. Ma la loro fede è forte: sanno che qualcosa succederà. Nessuno vive più la vita di sempre, tutti hanno scelto di credere in qualcosa: in un’inondazione in arrivo, in un mostro a sette teste che causerà la fine del mondo, in un pollo magico che ha il potere di ridare uno scopo alle persone, in una macchina che può spedirti ovunque siano i dipartiti. Questa probabilmente è la colpa dei C.S.: aver infettato la gente col loro credo distruttivo, col loro terrorismo psicologico che ha portato il mondo alla rovina. Laurie ne è ben consapevole, e non riesce ad accettarlo. Sa che tutti quelli che ama hanno perso la testa a causa di qualcosa a cui lei ha preso parte attivamente, ed è questo che la uccide: non è più quella che aiuta le persone, ma è solo una dei tanti che hanno contribuito alla fine del mondo. Ecco perché ha deciso di farla finita.

L’ultima scena, con la telefonata di Jill e Tommy, è una delle più tristi e commoventi di tutta la storia. C’è un contrasto straziante tra l’allegria dei ragazzi e l’angoscia di Laurie, di cui loro sono completamente inconsapevoli. Sono insieme e finalmente stanno bene, dopo tanto tempo, e costringono Laurie a ricordare un momento felice del passato, un tempo in cui non era ancora successo niente di brutto, e probabilmente Laurie realizza che allora aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, e non lo sapeva. Cerca di parlare normalmente, con voce tranquilla, ma sta piangendo in silenzio. Poi saluta i suoi figli, e se ne va…

Staremo a vedere se lei e Kevin si incontreranno dall’altra parte. Magari lei sarà là e sarà sorpresa, e forse tornerà indietro con lui… O magari rimarranno là insieme… Chi lo sa. Aspettiamo la settimana prossima e vediamo cosa succede.

 

Dettagli Interessanti:

– Il titolo dell’episodio, Certified (in italiano “abilitato”) ha diversi significati: Laurie è abilitata sia come psicologa che come subacqueo. Inoltre, nel linguaggio informale, “certified” significa anche “matto”, “fuori di testa”…

In America è già il 14 ottobre e, da quello che sentiamo dalla telefonata a Jill, non è ancora successo niente di strano.

– La Dottoressa Eden e la Dottoressa Bekker sono una coppia

– Quando Grace ha trovato i corpi dei suoi figli li ha trovati senza scarpe. Dove saranno finite?

– K.G. Sr. chiama Laurie “Lorelei”, il nome di un personaggio della mitologia tedesca creato da Clemens Maria Brentano all’inizio del XIX secolo. Secondo la leggenda, Lorelei era una bellissima fanciulla che attirava i marinai del fiume Reno col suo canto e poi faceva affondare le loro navi. È interessante notare che sembrava avere il potere di far cadere le persone in un sonno profondo (e questo fa pensare al cibo drogato che Laurie ha dato a John, Michael e Kevin Sr. per farli addormentare). Lorelei era impazzita a causa di un amore infelice e non riusciva più a distinguere la realtà dall’illusione. Alla fine si gettò nel fiume per trovare la pace. Il personaggio di Lorelei si trova in molte opere letterarie, da Apollinaire ad Heine, e anche in molte canzoni, ad esempio in “When Mermaids Cry”degli Eagle-eye Cherry:

She was drowned in suicide
Faithless lover cast aside
This is how she came to be
Lorelei of the sea
Hopes destroyed, she wanted to find
Certain death peace of mind
Now you wonder who is she
Lorelei of the sea
(…)

The guilt is mine I was untrue
The question is what am I to do
All I know is I got to try
Try to find sweet Lorelei
Make amends for what’s been done
‘Cause I believe that she’s the one
And I will go where seagulls fly
Try to find sweet Lorelei

There she is I hear her cry
She’s asking me if I will die
There ain’t nothing I won’t do
For you Lorelei(*)

(*) Si è tolta la vita buttandosi in mare/lasciando da parte l’amante infedele/e fu così che diventò/Lorelai del mare (…)/La colpa è mia, non son stato sincero/Mi chiedo cosa devo fare/so solo che devo cercare/di trovare la dolce Lorelei./Chiederle scusa per ciò che ho fatto/perché lei è l’unica per me/e io andrò dove volano i gabbiani/per cercare la dolce Lorelei./ Eccola, la sento piangere/mi sta chiedendo se morirò/non c’è nulla che non farei/per te, Lorelei.

Sarà un suggerimento velato degli autori? Kevin è già sicuro che vuole tornare dall’altra parte, e ora, quando verrà a sapere del suicidio di Laurie, forse avrà una ragione in più per provarci.

– Il Mago di Oz viene citato da Laurie e K.G. Senior. Laurie viene paragonata a Dorothy, che nel libro inizia un viaggio alla ricerca del Mago, per scoprire se fosse veramente chi tutti dicevano che fosse.

Nora è incinta? Come avevo già detto alla fine del secondo episodio, quando la macchinetta all’aereoporto le chiede se sta portando un bambino a bordo, mi sembra plausibile che Nora sia incinta, e che questo sia il motivo per cui la dottoressa Eden le ha impedito di sottoporsi al trattamento con le radiazioni. In quest’episodio Nora dice di avere dei dolori all’utero.

– La scena Laurie che droga il cibo di John, K.G. Senior e Michael è spiazzante. Mentre lo fa ha un’espressione strana sulla faccia, soddisfatta e quasi malvagia. E poi… Era veramente necessario addormentarli?

I cugini di Grace non stanno costruendo un’arca nel suo giardino, ma un monumento in mmoria di uno dei suoi figli morti. Questo non fa che indebolire la fede di John e la sua fiducia nel piano di K.G. Senior, che inizia a sembrare un pazzo anche ai suoi occhi. John vuole comunque scoprire se K.G. Senior ha ragione, perché Kevin rappresenta la sua ultima speranza di mandare un messaggio a Evie.

Verdi è di nuovo in sottofondo nella scena in cui K.G. Senior spiega il suo piano a Laurie.

– Finalmente rivediamo la madre di Sam, in un’intensissima e straziante scena che ci riporta dritti alla prima stagione.

Articolo scritto da Giulia Francolino

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