The Gifted – Recensione episodio 1×02 – rX

Già dal pilot si era capito che il titolo di ogni episodio di The Gifted avrebbe portato con sé l’elemento più distintivo dei mutanti Marvel più famosi, cioè la X di X-Men, infatti il secondo episodio si intitola “rX”. Questo secondo capitolo si mantiene, e per certi aspetti migliora, il livello del primo episodio.

La storia si dirama in tre trame, una principale e due che hanno soprattutto una funzione di riempitivo, ma non per questo sono meno interessanti, anzi. La parte più corposa e importante dell’episodio è dedicata ai problemi di Blink, che dopo il grande sforzo fatto per aprire un portale alla fine del primo episodio, collassa e pian piano inizierà a perdere il controllo dei suoi poteri aprendo portali un po’ ovunque. Questo fatto scatenerà tutta una serie di azioni che i protagonisti dovranno compiere per salvare Blink e loro stessi. L’aspetto che più convince è il ritmo sempre molto veloce, ma funzionale che si ha in tutto l’arco della vicenda. Si ha sempre la sensazione di essere appesi ad un filo e quindi gli autori centrano il primo obbiettivo, cioè coinvolgere appieno lo spettatore. In sostanza si è riusciti a ricreare la stessa sensazione vissuta nel pilot, ma con vicende, ovviamente, diverse. Se la strada continuerà ad essere questa, The Gifted sarà sicuramente ricordata come una serie che ha saputo dare tanto. Poi è sicuramente apprezzabile il personaggio di Caitlin (la madre dei due ragazzi mutanti), non tanto per quello che fa, ma per la sua nuova consapevolezza. Lei, più di chiunque altro, riesce a vedere, e quindi a far vedere allo spettatore, la differenza che c’è tra una famiglia normale, con problemi normali e i mutanti. In particolare, in alcune scene lo sguardo di Caitlin fa capire allo spettatore il suo stupore nel constatare che in realtà i mutanti non hanno diritti e vengo condannati solo perché diversi. Questo è il fulcro di tutta la storia e vedere uno dei personaggi principali pieno di stupore per questo motivo permette di far capire che alla gente “normale” non interessa conoscere la realtà, basta che “il problema” non lo riguardi.

Come detto in precedenza, ci sono anche altre due sotto trame. Il difetto di queste è che spezzano troppo il ritmo della storia principale, ma di per sé sono molto interessanti. Una è dedicata a Reed, che pur di proteggere la sua famiglia, decide di sacrificare i mutanti che stanno aiutando lo stanno aiutando, l’altra è dedicata a Lorna che deve adattarsi alla vita di prigione. Sarà molto interessante scoprire il futuro di questi due personaggi, sia per la trama in generale, sia, in particolare, per il futuro sviluppo di due personaggi che sembrano avere un ottimo potenziale. The Gifted, dunque, continua in modo saldo e preciso il percorso intrapreso e sembra poter sfruttare appieno ogni sua risorsa. Il fatto che gli autori si siano impegnati molto a scrivere la serie è evidente e questo non può che fare piacere, perché una serie come questa mancava nel panorama “supereroistico” e il fatto che i primi due episodi abbiano espresso un più che buon potenziale, è molto positivo. La speranza è che la serie continui su questo percorso e non si perda strada facendo, cosa che purtroppo oggi capita a molte serie televisive.

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