THE EDDY
C’è la musica a farla da padrona nella nuova serie pubblicata da Netflix.
The Eddy è una storia che parla di jazz ed è il jazz che ci racconta una storia.
Ideata da Jack Thorne e arricchita nei primi due episodi dallo sguardo di Damien Chazelle (Whiplash, La La Land), la serie ci trasporta nella vita di Elliot Udo e del suo locale parigino, il The Eddy, appunto.
Elliot è un musicista stanco ormai di suonare; scrive le sue canzoni e le fa eseguire alla sua resident band.
Insieme a Farid, suo migliore amico, porta avanti strenuamente il club che non naviga in buone acque.
Un tragedia però renderà ancor più difficile la situazione e riaprirà vecchie ferite mai del tutto rimarginate.
The Eddy mescola il musical (non in senso tradizionale, ma come continuo accompagnamento musicale) il dramma e il thriller, facendo emergere man mano le vite dei personaggi e i loro problemi.
Le relazioni umane, i sogni vivi e quelli infranti; la paura e la difficoltà di vivere nella società odierna, la musica che è vita, tutto si sussegue a ritmo di jazz.
Sin dal primo episodio, l’occhio di Chazelle ci fa immergere completamente nel contesto in cui si trovano i personaggi.
La macchina a mano, i piano sequenza, inquadrature a volte veloci altre volte più sostenute ci fanno entrare nel vivo dell’azione.
La serie, come il jazz, si muove su un canovaccio ma si lascia guidare dall’improvvisazione: un momento c’è tranquillità, l’attimo dopo si alza la tensione.
La colonna sonora è tutta composta e curata da Glenn Ballard e Randy Kerber e sostiene perfettamente le scene.
The Eddy esce un po’ dal canone standard dei tempi delle serie Netflix, con i suoi otto episodi da più di un’ora l’uno. Nonostante ciò la visione non si appesantisce se ci si lascia andare completamente al racconto.
The Eddy è una serie da guardare se la musica (in questo caso il jazz) e le storie drammatiche con una venatura crime sono di vostro gradimento.