Riverdale – Recensione 2×04 – The Town That Dreaded Sundown

Con “The Town That Dreaded Sundown”, quarto episodio della sua seconda stagione, Riverdale continua l’ottimo inizio di stagione di cui si era reso protagonista con i primi tre episodi. Nel corso dell’episodio, infatti, non solo ci saranno eventi molto importanti per portare avanti la trama, ma soprattutto questi sono narrati sempre con grande attenzione grazie ad una scrittura precisa ed efficace che punta sempre e costantemente e tenere in tensione lo spettatore.

Dopo gli avvenimenti dello scorso episodio Riverdale cambia faccia diventando una città dominata e pervasa dalla paura. Tutte le reazioni dei componenti della comunità che reagiscono alla paura andando gli uni contro gli altri e puntando il dito contro il prossimo sono abbastanza scontate, ma quello che colpisce davvero sono le reazioni dei protagonisti. Come ogni psicopatico che si rispetti anche Black Hood, prende di mira una persona in particolare e cioè Betty. Quest’aspetto è tra le cose più interessanti di quest’episodio e della seconda stagione in generale, perché prima leggendo la lettera del serial killer, poi cercando di decifrare il codice lasciato, Betty dà il meglio di sé. Supportata dall’ottima interpretazione di Lili Reinhart, Betty cattura l’attenzione e coinvolge perché spinta, forse per la prima volta, al limite perché da ora in poi si sentirà responsabile di quello che sta facendo Black Hood. Questa trama dovrà per forza di cose essere esplorata a fondo così da poter sviluppare, in un modo molto interessante e originale, un personaggio che più passano gli episodi e più convince grazie ad una scrittura che quando si tratta di lei sa essere di grande livello e mai banale. Ma se si parla di personaggi portati al limite, non si può non parlare di Archie. Già nei primi tre episodi noi spettatori lo avevamo capito, ma qui Archie, per la prima volta riesce ad esprimere ad alta volte il suo più grande desiderio, cioè quello di uccidere Black Hood.

Da quando il padre ha rischiato seriamente di morire, sono passati pochi giorni, ma Archie è profondamente cambiato perché guidato da un fortissimo desiderio di vendetta e da una grandissima paura di perdere chi ama, diventando una sorta di vigilante la cui ossessione è distruggere la sua nemesi. La strada che gli autori che hanno deciso di intraprendere per questo personaggio è molto interessante, ma allo stesso tempo il rischio di cadere nel ridicolo e nel già visto è altissimo, quindi, nonostante le premesse siano ottime e per certi versi entusiasmanti, solo i prossimi episodi potranno dire se tutta questa trama risulterà efficace per un ottimo sviluppo del protagonista. Per quanti riguarda tutti gli altri personaggi, in sostanza, questi svolgono una funzione di supporto nei confronti di Betty e Archie, ma per gli avvenimenti di quest’episodio va bene cosi perché il tutto risulta funzionale e coerente. In sostanza Riverdale ci dà un’altra conferma della sua qualità e della sua forza puntando tutto su una storia interessante costruita con minuzia e curate nei minimi dettagli. Le aspettative che la serie continui così sono sempre più alte, sperando che i 22 episodi di cui è composta la stagione non si riveleranno un peso di cui la storia subirà le conseguenze.

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