Riverdale – Recensione 2×03 “The Watcher in the Woods”

Dopo che i primi due episodi della seconda stagione di Riverdale hanno risolto il cliffhanger con cui si era conclusa la prima e allo stesso tempo hanno introdotto il grande mistero che caratterizzerà almeno la prima parte di stagione, il terzo episodio della serie, “The Watcher in the Woods”, porta con sé sviluppi interessanti e le prime informazioni su questa nuova minaccia che incombe sugli abitanti di Riverdale. Come sempre questa serie riesce a raccontare tutto questo amalgamando nel migliore dei modi dramma, divertimento, ambientazioni e situazioni puramente teen e una tensione costante che si avverte durante tutto l’arco dell’episodio.

Per quanto riguarda il mistero intorno al quale ruota la storia, in quest’episodio viene rivelata la minaccia che Archie e amici dovranno affrontare. Infatti, ai genitori di Betty arriva una busta che contiene una lettera scritta da “Black Hood”. E’ cosi che il responsabile del tentato omicidio di Fred Andrews, di due giovani compagni di scuola di Archie e dell’omicidio della signorina Grundy si fa chiamare ed è lui stesso a rivelare che ha come obbiettivi tutti coloro che lui considera peccatori che devono pagare per le loro colpe. Così sia i personaggi che il pubblico hanno la conferma di quello che Archie sospettava da tempo, e cioè che tutta questa ondata di violenza in realtà fosse collegata. In questo episodio Archie riesce a rubare la scena perché si fa carico della sicurezza, non solo di suo padre, ma di tutto il suo liceo dando il via ad una specie di ronda composta dai sui compagni di squadra di football. L’evoluzione che sta avendo questo personaggio convince sempre di più, perché tra l’avvicinarsi al lato oscuro e caricarsi di ogni responsabilità, pian piano Archie sta diventando più consapevole di sé e sempre più protettivo nei confronti delle persone a cui tiene, cosa che può solo essere apprezzata. La spinta decisiva per la creazione di questa ronda che Archie chiamerà “Il Cerchio Rosso” sarà data da Hiram Lodge che risulta essere sempre di più un personaggio enigmatico, ma che ha ben chiare le sue intenzioni. Sicuramente è positivo l’ingresso di questo personaggio, non solo per la parte che avrà negli eventi che succederanno, ma soprattutto perché questi avranno sicuramente un grande effetto su Veronica permettendo un buon sviluppo di questo personaggio.

Com’è ormai da tradizione in questa serie, concentrarsi sulla storia non vuol dire mettere da parte i personaggi, infatti ci sono due trame molto interessanti dedicate rispettivamente a Jughead e a Kevin. La prima riguarda l’arrivo di Jughead nella sua nuova scuola nella parte sud di Riverdale. Considerando che questa scuola sembra più un carcere, Jughead capirà presto che pur non volendo deve rimanere in compagnie delle Vipere per sopravvivere. Tutta questa trama è appena all’inizio, ma ci sono già diversi spunti interessanti che se sfruttati nel modo giusto potranno, non solo portare ad un buon sviluppo del personaggio, ma soprattutto influenzare anche la storia principale e tutti gli altri personaggi. Per quanto riguarda Kevin, la storia che lo coinvolge convince sia per come sono state scritte tutte le scene che lo coinvolgono sia per gli effetti che queste avranno sul rapporto con Betty. Sin dalla prima stagione è stata evidente l’intenzione degli autori di rendere molto solida l’amicizia tra questi due personaggi, quindi è apprezzabile vedere una prima rottura tra i due che potrebbe portare a importanti e interessanti conseguenze. In conclusione, si può sicuramente dire che Riverdale riesce a portare aventi la sua storia in modo sempre interessante e convincente grazie ad una scrittura accurata e mai banale, una gestione ottimale della tensione e una crescita costante dei personaggi, permettendo a chi guarda si appassionarsi sempre di più alla serie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.