Recensione The Walking Dead 9×03: Segnali d’allarme

Il terzo episodio della nona stagione di The Walking Dead ha un titolo che non lascia molto spazio all’immaginazione: Segnali d’allarme. I primi due episodi di questa nuova stagione ci hanno introdotto al mondo che Rick Grimes e gli abitanti delle colonie stanno costruendo, una società basata sulla convivenza e la collaborazione dove però, stiamo scoprendo, i pericoli e la morte sono meno evidenti ma molto più insidiosi.

Maggie Greene | TWD
@AMC

Così come quando si attraversa una strada a doppio senso bisogna saper guardare da entrambi i lati per evitare di venire schiacciati da qualche auto così nel nuovo mondo di TWD le minacce non provengono solo da una parte e Rick dovrebbe imparare a osservare intorno a sé con maggiore attenzione.

Amici e nemici si confondono facendoci smarrire il significato stesso di queste parole e lentamente riusciamo a vedere tutte le crepe di questa società pronta a sgretolarsi da un momento all’altro.

Rick condivide con i suoi e con noi spettatori alcuni dubbi sacrosanti ma non riesce a vedere la fragilità del mondo che sta provando a costruire.

Lui stesso ammette che ogni mattina appena sveglio vorrebbe uccidere Negan e tutti i salvatori, vorrebbe farlo non solo per vendetta ma anche per un senso di sicurezza più immediato e urgente. Poi però si sforza di ragionare in modo diverso, in un mondo dominato dai vaganti non ha senso che i pochi sopravvissuti tentino di uccidersi reciprocamente.

La vera sicurezza è vivere insieme, dando valore a ogni vita perché ogni vita può fare la differenza.

Rick Grimes
@AMC

Nelle prime due puntate la diffidenza e la tensione nei confronti dei salvatori è stata palpabile però in questo terzo episodio scopriamo che non sono loro il vero problema. L’odio e la morte arrivano infatti da altre direzioni. Nel fragile equilibrio di questa convivenza sono pochi, semplici gesti a determinare la vita o la morte di una persona nel silenzio, nell’indifferenza.

In alcuni casi basta voltare le spalle e far finta di non sentire i pianti e le suppliche di chi viene giustiziato a sangue freddo.

In questo contesto i vaganti sono l’elemento più democratico e rassicurante di The Walking Dead. Loro non mentono, non tradiscono, non cambiano idea. Hanno la necessità di nutrirsi e solo questo li spinge a vagare e a uccidere.

L’uomo invece, lasciandosi trascinare soltanto dai suoi sentimenti, è capace di uccidere anche quando non ha nessuna necessità.

Walkers | TWD
@AMC

L’amore e la morte, l’amicizia e il tradimento, il perdono e la vendetta, il futuro e il passato. Tutto si mischia facendoci perdere di vista qualsiasi punto di riferimento.

TWD ci insegna ad avere paura non dei vaganti ma degli esseri umani. Lentamente ci stiamo rendendo conto che non siamo più in grado di riconoscere il bene dal male. Guardiamo con terrore gli occhi di chi ci è vicino e non sappiamo più se possiamo o meno fidarci di lui.

Maggie Greene e Dary Dixonl
@AMC

 

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