Recensione How to Get Away With Murder 4×03 – “It’s for the Greater Good”

È stato un episodio intenso, come sempre, il terzo di questa stagione di How to Get Away With Murder. Sono tanti gli avvenimenti che si sono susseguiti, ma soprattutto tante sono state le emozioni che ha suscitato negli spettatori “It’s for the Greater Good”.

Va, innanzi tutto, affermato che Annalise risulta ancora il personaggio più interessante della serie di Nowalk. Questa sua nuova veste – solitaria – le calza a pennello e dimostra con quanta rabbia e disperazione la leonessa del foro voglia ricostruirsi un briciolo di vita. Rimane la sensazione che il suo combattere per gli indifesi sia più che altro un’ancora di salvataggio per se stessa, ma la sua grinta e la sua determinazione fanno del personaggio interpretato dalla grandissima Viola Davis ancora un elemento imprescindibile per il successo della serie ABC.

Sono, inoltre, certamente solide le storyline che corrono parallele alla nuova vita di Annalise. Appaiono molto interessanti, infatti, i filoni narrativi dedicati alla ricerca di prove di Laurel contro il padre, in merito all’omicidio di Wes, ma non solo. Anche il periodo di crisi di Connor sembra certamente offrire uno spunto interessante agli spettatori.

Un difetto, se tale può essere considerato, in questo episodio è, tuttavia, riscontrabile. E mi riferisco al fatto che, da ciò che appare, Laurel sta indagando sul proprio padre sulla base di niente più di un presentimento; cosa che fa apparire la sua sicurezza sulla colpevolezza del padre molto difficile da credere. E, ciononostante, risulta fondamentale in qualche modo un pretesto per mettere a lavoro i Keating Four al fine fare chiarezza sulla morte di Wes che rimane, agli occhi dei protagonisti ma non degli spettatori, sicuramente un mistero non di poco conto, destinato a perseguitarli ancora a lungo.

La puntata si apprezza prevalentemente per un alto livello di recitazione (lo scontro tra Annalise e Bonnie è destinato a rimanere nelle nostre memorie di murderiani) che è il tassello di puzzle mancante per rendere un prodotto, dalla storia così solida e ben studiata, davvero perfetto. It’s for the Greater Good, dunque, conferma il buon momento della serie, che riesce, settimana dopo settimana, a tenerci in allerta e a entusiasmarci per le vicende e le svolte relative alle vite di un gruppo di individui alla ricerca di una nuova strada, che continuano, però, a vivere tormentati da tragedie ed eventi sorprendenti.

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