Recensione This is Us 2×15 – “The Car”

Il quindicesimo episodio di This Is Us giunge sugli schermi appena due giorni dopo la trasmissione di “Super Bowl Sunday”, che, con ogni probabilità, è l’episodio più significativo (ma probabilmente non il più bello) dell’intera serie. E, dopo un episodio carico di emozioni e di intensità come il precedente, è chiaro che “The Car” risulti, forse, nulla più di un episodio di raccordo. Raccordo fra ciò che è stato e ciò che è sarà d’ora in poi la serie.

Apprezziamo moltissimo come si sia voluto dare ulteriore spazio a Jack, nei suoi momenti migliori, e precisamente sono stati due gli episodi che questa puntata ha messo in luce. Quello in cui Jack ha rassicurato la moglie che sarebbe stata bene, in un momento di estrema preoccupazione sulla sua salute, e quello in cui ha acquistato l’automobile che poi sarebbe diventata la “macchina dei Pearson”. Due episodi in grado – come se ne avessimo ancora bisogno – di evidenziare tutti i pregi di una persona, allo stesso tempo, umana, piena di difetti, ma fortissima e meravigliosa. Una persona dal cuore grande il cui vuoto lascia un segno indelebile su chiunque gli avesse voluto bene.

E, alla vita dopo di Jack, sembra voler dare spazio “The Car”, quando sottolinea come Rebecca abbia dovuto cercare in se stessa la forza e la determinazione di non abbandonarsi al dolore, di non naufragare in un mare di nostalgia. Rebecca è una madre ed è lei che deve trovare il modo di tirare su e di badare ai propri figli. E la donna, nell’episodio, sembra infine accettare il processo di crescita repentino a cui è costretta a sottoporsi.

“The Car” è stato un episodio dolce, sentimentale, che ha permesso allo spettatore di scavare a fondo nell’intimità di quei personaggi straordinari che ha imparato a conoscere e ad apprezzare. È stato un episodio che ha cullato lo spettatore, dopo i sentimenti dirompenti e travolgenti delle passate puntate.

Manca ormai poco al season finale e ci chiediamo adesso quali siano i nuovi climax a cui This is Us ci sottoporrà, ma siamo sicuri che non rimarremo delusi.

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