RECENSIONE THIS IS US 1X16 – “Memphis”

Il sedicesimo episodio di This is Us (qui trovate i sottotitoli) ci lascia ancora una volta stravolti. Stravolti dalle tante emozioni, dai tanti “colpi al cuore” che la mirabile regia dello show riesce a darci, ogni volta.

Se fosse un capitolo di un libro, Memphis, sarebbe quasi interamente una digressione letteraria, d’alta scuola, ma molto tradizionale. Ripercorriamo, infatti, la storia dell’infanzia e della gioventù di William, proprio a Memphis, dove, nel tempo presente, lo stesso William e Randall decidono di recarsi. Randall vuole conoscere la città che ha dato i natali al padre biologico e per William è l’occasione di rivivere i momenti più e meno dolci di un passato non sempre felice. Memphis è stato dove lui è nato, dove ha vissuto con la madre, in assenza del padre, scomparso in guerra (la seconda guerra mondiale?), e dove ha mosso i primi passi nella sua carriera musicale mai decollata. A frustrare il suo volo verso il successo è stata la malattia della madre, nel frattempo trasferitasi a Pittsburgh, città in cui William conosce altresì Laurel, la madre naturale di Randall. La storia dell’amore tra William e Laurel è una serie di istantanee emozionanti e briose, che fanno da preludio, però, ad altrettante scene meno felici. La morte della madre, la dipendenza di Laurel e la resa di William, che, finito a sua volta in un circolo di droga, non riesce a tornare a Memphis ed a riprendere la sua carriera musicale.

La regia ha fatto davvero di tutto per sorprenderci durante questa puntata. A lungo ho pensato che l’episodio servisse solo a farci conoscere un po’ meglio William, nell’attesa di raccontarci la sua morte nell’ultimo episodio della stagione. E invece no. La storia ha una svolta imprevista. William sapeva che non ce l’avrebbe fatta a ritornare a New York. Memphis è stata la sua prima tappa e sarà anche l’ultima. Questo gioco di ritorni, di nostalgia, ci permette anche di vedere qualcosa di positivo in una vita tormentata come quella di William. E quel qualcosa di positivo sono gli amori della sua vita. L’amore per la madre e l’amore per il figlio. Due amori universali, che non facciamo fatica a riconoscere anche nella nostra vita e nella nostra esperienza. La madre e il figlio sono due figure che evocano, da sole, una quantità di sentimenti e sensazioni infinite. Come vuole anche sottolineare la regia, la madre e il figlio non sono altri che la prima persona a guardarci negli occhi e l’ultima ad arrendersi nel momento della nostra dipartita.

Dobbiamo ammetterlo: è difficile non immedesimarsi nella storia narrata. La delicatezza delle scene, la dolcezza delle parole, la musica romantica. Tutto in questa puntata riesce a creare un bouquet di sensazioni nostalgiche. Tutto riesce a travolgerci e a scuoterci nel profondo. Ogni persona, nella visione di questa puntata, non potrà fare a meno che riconoscersi in William e non potrà che valutare quelli che sono gli amori della vita in grado di dare senso alla vita stessa.

Ancora una volta This is Us ci fa riflettere. E lo fa, quando nemmeno ce lo aspettiamo. Ci troviamo ad immedesimarci nel momento in cui stavamo quasi pensando di farla franca dalla morte di William, almeno in questo episodio. E il concetto di morte sbiadisce di fronte alla tematica principale dell’episodio e forse dell’intera serie: l’amore familiare. La famiglia ci ama quando nasciamo e non ci lascia fino al momento del nostro ultimo respiro. William ha sofferto nel momento in cui è rimasto da solo, senza la madre e lontano dal figlio. Ma il gioco di ritorni gli ha permesso di dire addio alla vita terrena in grande stile, riabbracciando il figlio a cui non è mai potuto stare vicino come avrebbe voluto.

Memphis è stato davvero un grande, l’ennesimo, episodio di questa serie che – non smetteremo mai di dirlo – riesce a sorprenderci ogni volta con la semplicità con cui riesce a proporre grandi tematiche, senza ricadere nel melodramma più semplice e stucchevole.

Recentemente la serie ha ricevuto un riconoscimento per il miglior episodio di un TV Show drammatico, e non ci possiamo sorprendere del perché. Ancora una volta la regia ha fatto centro e un plauso particolare va fatto nella scelta dei tempi della narrazione. Leggeri, ben studiati, oserei dire confortevoli. Riusciamo ad entrare nel tempo del viaggio di William e Randall ed a vivere i flashback come fossero dei nostri malinconici ricordi di una gioventù ormai svanita. La scelta delle musiche, nella sua tradizionalità più pura, risulta l’ultimo accorgimento necessario per un prodotto di alto livello.

Vi aspettiamo su This is US – Italia, pagina italiana su facebook dedicata alla serie.

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