Recensione The Big Bang Theory 10×17 – “The Comic-con Conundrum”

Ancora una volta The Big Bang Theory conferma il suo periodo negativo, con il diciassettesimo episodio della decima stagione. Si notano alcuni passi avanti netti, sul piano della comicità, in questa puntata, ma tutto ciò non basta per poter parlare di una vera e propria ripresa dello show, che ancora rimane stagnante nella sua incapacità di proporre svolte nella trama e garantire risate genuine e copiose, come accadeva fino a un paio di stagioni prima.

The Comic-Con Conundrum si incentra su un fraintendimento, l’ennesimo, fra Penny e Leonard. La prima vuole andare al Comic-Con solo per fare piacere a Leonard, il secondo, invece, teme che Penny si annoierebbe e in realtà non vuole che lo accompagni. Entrambi vogliono la stessa cosa, ma non riescono a trovare il modo di essere sinceri e agiscono per accontentare l’altro, finendo per rimanere scontenti entrambi. Solo un intervento di Sheldon ed Amy, i quali – come spesso accade – non riescono proprio a non immischiarsi negli affari degli amici, riuscirà infine a riportare chiarezza nel rapporto fra i due coniugi. Il loro intervento appiana le tensioni derivanti dall’equivoco fra Leonard e Penny, i quali, per l’ennesima volta, ci appaiono davvero poco affiatati e, se due indizi fanno una prova, non ci resta che pensare che nuovi e più seri contrasti possano caratterizzare il finale di stagione. 

Il secondo filone narrativo dell’episodio era dedicato a Rajesh, il quale ha affidato a Sheldon la gestione delle sue finanze, dato che ha recentemente rinunciato a tutti gli aiuti economici del padre e ha deciso di provare a crescere e maturare come uomo. Sheldon ha vietato a Rajesh, pertanto, di spendere i suoi soldi per i biglietti del Comic-Con, visti i numerosi debiti dell’astrofisico, cosa che porta l’indiano a cercare in qualsiasi modo di guadagnare qualche soldo per permettersi il Comic-Con. Vende a prezzo stracciato i suoi gadget e le sue action figures a Stuart e cerca di aiutarlo anche in negozio, persino travestendosi da AquaMan per fare pubblicità. L’esito di queste peripezie sarà la decisione unanime (o quasi visto che Sheldon dissente) del gruppo di rinunciare, per motivazioni differenti, al Comic-Con.

Lo show ci ha fatto ridere con alcune battute sagaci (in special modo quella sul tradimento ai danni di Bernadette di Howard con Raj) e la recitazione è stata sicuramente all’altezza, con una grande prova di tutto il cast specialmente nel rispettare i tempi comici e nel mantenere quel giusto mix di sarcasmo e autoironia, che non sfociasse mai nella perdita di credibilità delle vicende narrate. E tuttavia qualcosa continua a mancare. Manca quel quid che ci spinga ogni settimana a sintonizzarci sulle frequenze della serie. Manca quella storia che dia un senso al contorno.

Ecco, sembrerebbe proprio che in The Big Bang Theory sia rimasto solo il contorno, ma sia scomparsa la sostanza e, a tal riguardo, i creatori e gli sceneggiatori devono sicuramente fare qualcosa, anche alla luce del fatto che lo show sarà rinnovato per altre due stagioni.

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