Recensione Stranger Things – 2×08 The Mind Flayer

All’inizio di questo episodio ci appare chiaro, sul tentennamento di Will nel riconoscere la madre, che il demone ombra abbia ormai il controllo totale della mente e del corpo del ragazzo. I nostri protagonisti sono in pericolo perché con Will cosciente possono essere facilmente localizzati, decidono di sedarlo e poi provano a scappare. Ma ormai i demodog sono riusciti ad entrare nella clinica. Ecco la parte dell’episodio che mi ha ricordato tantissimo Resident Evil: corridoi pieni di sangue, porte bloccate, fucili, tensione, mostri, sistema elettrico rotto ( vi siete mai chiesti perché si rompe sempre? Cioè per dire non penso che degli pesudo-cani abbiano come primo obiettivo quello di togliere la corrente. Ma fa lo stesso, d’altronde è tutto un espediente per rendere la scena più suggestiva)… 
Si sente nell’aria che qualcuno dalla clinica non tornerà mai e infatti così sarà. Sinceramente non mi aspettavo che a morire fosse lui, pensavo che sarebbe morto qualche personaggio più importante e invece diciamo addio a Bob, che si sacrifica per tutti e rimarrà per sempre il miglior dispensatore di consigli utili.
La puntata segue con un ritmo frenetico si decide di rinchiudere Will in un luogo che non possa riconoscere per evitare che tutto il gruppo sia localizzato. Questa è indubbiamente una delle parti migliori: a turno per far continuare a parlare Will tramite codice morse vengono raccontati alcuni aneddoti d’infanzia: è un momento molto toccante, soprattutto grazie alla recitazione degli attori che riescono a trasmetterci tutto.
Ma parlando di recitazione spero proprio che a Noah Schnapp ( aka Will) venga dato qualche riconoscimento. Le sue parti sono le più difficili o è impossessato o è fuori di sé o traumatizzato, insomma il giovane attore riesce sempre a trasmettere una gamma di sensazioni che non sembra mai troppo forzata.
Sulla fine qualcosa va storto, il demone ombra riesce a scoprire dov’è il gruppo e manda i demodog a prenderli. I nostri protagonisti di chiudono in casa, pronti a combattere (pronti a morire forse?) ma ecco arrivare un piccolo eroe punk a salvarli. Probabilmente era abbastanza scontato il suo arrivo ma Undici ritorna in scena e lo sguardo tra lei e Mike non ha bisogno di parole per essere commentato.
Per concludere:

Remember, Bob Newby, Superhero.

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