Recensione Preacher 2×07 – “Pig”

Dopo una serie di episodi pieni di avvenimenti, di scossoni e di sorprese, giungiamo a un episodio che potremmo definire quasi rilassante, se non fosse che questo termine quando si parla di Preacher risulta quasi ossimorico (specialmente alla luce del fatto che nell’episodio di cui si tratta è abbondata la violenza gratuita).

Ci aspettavamo che, in qualche modo, eliminato il Santo degli Assassini, la serie dovesse partire da capo e ricostruire un’antagonista credibile, in vista del season finale. E in “Pig” questo compito viene finalmente svolto, rivelando la vera natura dell’associazione che è alla ricerca di Dio (se non addirittura ne è il braccio armato) e che è, quindi, pronta ad andare a caccia di Jesse Custer, per impedirgli di incontrare lo stesso Dio. Si tratta del Gral, un’organizzazione di uomini in completo bianco, che si propone il compito di assistere Dio al momento della fine del mondo e di preservarne la linea ereditaria, contribuendo, altresì, a mantenere perennemente sulla cresta dell’onda la leggenda di Cristo, cercando di annullare e oscurare ogni possibile altra attrazione nel mondo capace di sottrarre popolarità alla storia che loro tutelano.

E nell’episodio viene presentato al pubblico l’individuo destinato a contrapporsi in modo diretto a Jesse, tale Herr Starr, che, per l’appunto, si è rivelato un fattore capace di produrre una quantità smodata di violenza immotivata, rendendo forse Pig l’episodio meno divertente o leggero di tutta la storia della serie. La scelta di un tedesco, violento, pronto a tutto e scellerato mi pare poco originale, oltreché una trovata che potrebbe causare non pochi dubbi, specialmente in una congiuntura politica come è quella che vive l’America. Ma, d’altronde, Preacher è una serie tratta da un fumetto e il personaggio non è inventato. Dobbiamo, semmai, apprezzare il fatto che, benché Starr sia stato descritto in modo adeguato solo in quest’ultimo episodio (anche se era apparso in precedenza in alcuni fotogrammi), sentiamo già di provare un profondo astio e un profondo disgusto verso questo villain, che è chiamato al compito di dare un senso alle ultimissime puntate della stagione.

Succede poco, invece, per quanto riguarda i tre protagonisti, con una Tulip che sembra parecchio sconvolta dagli ultimi avvenimenti e un Jesse esitante e magari preoccupato per quelle che possono essere le conseguenze di aver perso l’anima.

Alcuni punti della loro caratterizzazione e dei loro stati emotivi andranno certamente approfonditi meglio in seguito; sicuri che anche questo settimo episodio, pur non travolgente ed emozionante come i precedenti, sia stato comunque da apprezzare per la sua utilità ai fini dello sviluppo della trama.

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