RECENSIONE NO SPOILER DI “DUNKIRK” FIRMATO CHRISTOPHER NOLAN PER APPASSIONATI MA INCOMPETENTI COME ME

RECENSIONE NO SPOILER DI “DUNKIRK” FIRMATO CHRISTOPHER NOLAN PER APPASSIONATI MA INCOMPETENTI COME ME

Degno di essere nominato “pellicola” con la P maiuscola, il film “Dunkirk”, ultimo successo di Christopher Nolan, ha una storia dietro la storia. Il lavoro dello stuff è indescrivibile: l’intera pellicola è firmata IMAX 70mm che, non solo prevede un investimento maggiore rispetto alle 35mm, ma offre una qualità di immagine e sonoro impressionante, soprattutto se proiettate in sale IMAX. Tuttavia le macchine da presa IMAX sono di dimensioni gigantesche rispetto allo standard: il direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema ha dovuto trasportare una cinepresa da 25kg sulle spalle per soddisfare i “capricci” di Nolan, grande fan della IMAX utilizzata già in precedenza (per esempio in “Interstellar” per 66 minuti). Cosa colpisce di più di questo film? In primis la scansione del tempo.



Da circa i primi 30 minuti del film fino alla fine il sonoro viene completato da un ticchettio di orologio, scandito in tempi che variano in base all’intensità dell’azione, armonizzato dalla fantastica colonna sonora di Hans Zimmer. Nel complesso il sonoro partecipa al 100% al risultato emotivo che il regista voleva scaturire nei suoi spettatori; e ci è riuscito benissimo! La fotografia molto bella: il perenne color tetro rappresenta benissimo lo stato d’animo dei soldati e allo stesso tempo quello di chi è presente in sala. A livello narrativo, se così si può definire, mi è apparsa molto significativa la simbologia che assume il “tre”: tre spazi, ovvero mare, terra, cielo; tre personaggi “principali”, anche se un vero protagonista non c’è; tre aerei inglesi che dominano i cieli della cittadina di Dunkirk, che man mano diminuisco. Non c’è un vero protagonista, ma non è un errore di scrittura, tranquilli: il dolore della guerra, dell’essere in trappola e del sentirsi ormai spacciati, è un dolore collettivo, non di uno solo, dei soldati e degli spettatori. Dunkirk è un war movie diverso: non rappresenta una forza che combatte contro un’altra forza, ma è una forza che ne schiaccia un’altra indifesa, scatenando l’istinto umano che è in ognuno di noi esseri viventi, al punto da farci chiedere: “che cosa avrei fatto al posto loro?”. Non è un capolavoro firmato Nolan, ma per gli amanti del cinema è sicuramente una tappa da percorrere e vale la pena provare le emozioni che Nolan è riuscito a donarci. GRETA CARADONNA

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