Recensione Legion 1×08: Season Finale

E siamo già giunti al finale di stagione. Legion, con l’ottava puntata, chiude, con il suo solito stile unico ed anticonvenzionale, una prima serie che ci ha davvero sorpresi, trasportandoci in un universo surreale, completamente distinto e differente da quello del resto dei “super eroi televisivi”.

Infatti, Legion è stato molto di più di una serie dedicata ad un eroe marvel: la serie ideata da Hawley è stata un esperimento narrativo e televisivo. Si è voluto provare a trasformare quello che è tipicamente un prodotto commerciale e di intrattenimento, come sono le serie sui super eroi, in una vera e propria opera d’arte contemporanea, capace di incarnare e trasporre sul teleschermo quella che è la frammentazione e il senso di straniamento socio-culturale che caratterizza l’epoca odierna.



L’episodio, in sé, si è molto differenziato rispetto al precedente. Se, da un canto, nel capitolo sette i ritmi erano stati elevatissimi, a causa della necessità di rendere chiari tutti quelli che erano stati gli accadimenti avvenuti nel tempo della storia narrata, ricostruendo un puzzle di eventi criptici e misteri lontani dall’essere decifrati; dall’altro, in questo episodio finale abbiamo avuto una grande attenzione sui personaggi e dei ritmi meno frenetici. Abbiamo ripercorso la vita di David, nel momento in cui si è tentato di rimuovere il parassita dalla sua mente, sfruttando un meccanismo che rilevava e risucchiava le onde cerebrali diverse da quelle di David, ma non solo. Abbiamo, altresì, approfondito e ripercorso anche le tappe della storia di Clark, il componente della Divisione 3, che, nei primi episodi, interrogava David per conoscere di più sulla sua storia e comprendere se potesse essere controllato da questa organizzazione governativa. Il flashback dedicato a Clark, al suo rimettersi in sesto, alla sua famiglia, e alla sua voglia di vendetta sembrava voler tratteggiare i contorni di un nuovo villain della serie. Tuttavia, almeno per il momento, sembrerebbe che Clark sia addirittura dalla parte dei mutanti della Bird, consapevole di quanto sia pericoloso Amahl Farouk e, di conseguenza, di quanto sia necessaria una collaborazione tra la Divisione 3 e il gruppo di mutanti della Bird.

Clark ha definito i mutanti “dei”, mentre Melanie ha parlato di “fine dell’era dei dinosauri” in riferimento alla differenza fra umani e mutanti. Delle metafore che hanno fatto comprendere perfettamente al telespettatore che, a dispetto di quanto sia facile considerare la Divisione 3 come una organizzazione malvagia, le motivazioni che la spingono ad agire sono più che comprensibili. Vi è la paura che i mutanti si rivoltino e distruggano l’umanità, sfruttando i poteri superiori di cui sono in possesso. E David suggerisce che la paura del diverso e la necessità di collaborare e convivere con esso non è nient’altro che la storia dell’umanità. Una storia che si ripete e che deve ripetersi anche nel trovare un punto di incontro fra razza umana e razza mutante.

Vengono lanciati dei messaggi importanti, dietro la descrizione di un mondo che adesso diventa sempre più vivido e realistico. Ma il tempo per concentrarci sui messaggi è molto esiguo in questo finale di stagione, che ci regala un finale adrenalinico, che porta Syd a sacrificarsi per salvare David, assorbendo Farouk, il quale, poi, si trasferirà poco dopo nel corpo di Kerry.

Lo scontro fra Kerry e David, il quale si mostra finalmente libero dai tormenti e consapevole del suo potere, sembrerebbe essere l’epilogo. Ma siamo ben lungi dalla fine, dal momento che le onde d’urto derivanti dallo scontro portano il parassita ad agganciarsi al corpo di Oliver Bird. Ed è quindi il tempo per Oliver, ormai posseduto dal re delle ombre, di sfruttare il fatto che gli altri mutanti siano privi di sensi e abbandonare il laboratorio di Cary. Farouk conclude la prima stagione a piede libero e ritorna ad essere una grande minaccia per i mutanti, ma più in generale per l’umanità. E questa liberazione di Farouk sembra il passo decisivo per creare una seconda serie molto più avvincente, in cui i mutanti di Melanie saranno impegnati davvero a salvare il mondo, missione che, agli occhi di David, risulta essere l’unica giustificazione alla sua vita. Salvare il mondo è tutto quello che dà un senso alla sua esistenza e ora ha l’opportunità per farlo e per sentirsi finalmente utile a qualcuno.

I registi avrebbero già messo tutte le basi per creare interesse e per costruire una storia logica e solida nella prossima serie, ma concludere così sarebbe stato sin troppo banale per gli estrosi showrunners della serie FX. Infatti, dopo i titoli di coda, vengono trasmesse delle immagini ulteriori, che ci mostrano come David venga risucchiato da un piccolo marchingegno, che lo rinchiude e lo trascina via, davanti agli occhi stupefatti di Syd.

Si complicano, dunque, le cose, in vista di una battaglia con Farouk e di un’evoluzione dello stesso David.

Legion è stato catturato, presumibilmente dalla Divisione 3, il re delle ombre è a piede libero e il gruppo della Bird deve riorganizzarsi. Tutte queste sono le premesse a quella che sarà – con ogni probabilità – una serie maggiormente energetica ed elettrizzante, che, tuttavia, siamo sicuri, continuerà a regalare anche tanti spunti di riflessione e messaggi interessanti.

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