Recensione Le terrificanti avventure di Sabrina, 1×03 “Il processo di Sabrina Spellman”

Il processo di Sabrina Spellman

Solo alla terza puntata della stagione, la serie Le terrificanti avventure di Sabrina permette di assistere ad un crescendo di emozioni e un susseguirsi di colpi di scena davvero unico, per quello che è destinato a diventare uno dei titoli di punta di Netflix.

A differenza del modus operandi della maggior parte delle serie tv, Le terrificanti avventure di Sabrina ha una trama che continua a sorprendere. Nessuna puntata risulta piatta e priva di avvenimenti, niente appare superfluo o aggiunto solo per tappare buchi nella vicenda. Insomma, una serie davvero avvincente. E solo alla terza puntata porta lo spettatore negli Inferi, per farlo assistere a niente meno che un processo.



Una delle caratteristiche più curiose della serie è il modo in cui viene rappresentato il culto del diavolo. Molte delle peculiarità della religione delle streghe vengono raffigurate in modo speculare o opposto ad alcuni elementi della religione cristiana, e durante il processo questo salta subito all’occhio. Come per esempio l’utilizzo ripetuto del numero 3, ovvio rifermento alla trinità.

In questa puntata fa la sua comparsa anche un nuovo personaggio, il cosiddetto avvocato del diavolo, un uomo dalla storia davvero commovente e interessante. Nel processo si assiste davvero ad un susseguirsi di colpi di scena, e si comprende molto sulla storia di Sabrina. Sarà in questa puntata infatti, che si capirà il motivo per cui Satana vuole a tutti i costi Sabrina dalla sua parte.

Assolutamente superflua e monotona, invece, la storia parallela alla trama principale. Le storie degli amici umani di Sabrina e le loro avventure da liceali causano lo sbadiglio facile, e risultano totalmente fuori luogo con le avventure da strega della protagonista. Probabilmente queste scene servono a mostrare la contrapposizione tra le due nature di Sabrina, e la sua volontà a non voler lasciare andare la sua vita normale. Risultano però come una nota stonata, forse proprio per mostrare come, poco a poco, queste due vite siano inconciliabili.

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