Recensione Game Of Thrones 7×01 – “Dragonstone”

Ci siamo. Non c’è più tempo di attendere; chi si appresta a leggere la recensione e il sottoscritto, alle cui mani è affidato l’arduo compito di buttarla giù, hanno già visto la prima attesissima puntata di Game of Thrones, la serie più seguita e chiacchierata dell’intero globo. Dopo più di un anno di attesa e mesi di rumors, con gli appassionati delusi dalla decisione di ridurre all’osso il numero di puntate delle ultime due stagioni della serie, adesso siamo pronti a parlare della prima puntata della settima stagione. Le chiacchiere, i malumori, le aspettative sono finite. È tempo di vedere e analizzare cosa è successo!

“Winter came for the House Frey”



L’apertura dell’episodio è una bella sorpresa. Arya Stark, travestita da Walder Frey, completa il suo piano di vendetta e stermina con l’inganno (e il veleno) l’intera casata Frey. Lo spettatore rimane a bocca aperta di fronte ad un inizio tanto spregiudicato, che ormai ultima la caratterizzazione di Arya come una vera e propria vendicatrice, fredda e spietata, il cui cammino appare segnato. Come verrà, infatti, dichiarato dalla stessa Arya nella scena in cui, tra l’altro, appare per la prima volta sugli schermi della serie HBO Ed Sheeran nel ruolo di soldato di Approdo del Re, il suo obiettivo è chiaro ed è quello di far fuori Cersei. Ma riuscirà in questo suo difficile piano? Riuscirà davvero a uccidere tutti coloro che erano entrati a far parte della sua lista dell’odio? Lo scopriremo sicuramente nel corso della serie, ma ciò che risulta evidente è che Arya sia ormai un personaggio del tutto diverso dalla ragazzina che avevamo conosciuto nelle prime stagioni, e il suo carattere si è trasformato per le esperienze passate e per il rancore accumulato a seguito delle tragiche vicende che hanno coinvolto la sua famiglia.

Ma se dobbiamo parlare di trasformazioni, appare ancora più evidente il cambiamento di Sansa Stark, la quale probabilmente si rivela essere ancora una volta uno dei personaggi più interessanti dell’intero show. Potremmo spendere parole su parole su quanto un personaggio come quello di Sansa sia importante agli occhi del pubblico di Game of Thrones, capace di leggere le implicazioni e i messaggi subliminali, di vedere come la stessa Sansa incarni l’evoluzione della donna, da angelo del focolare a donna intraprendente e pronta a tutto, ormai consapevole delle trame, dei giochi di potere e decisa persino a scendere a compromessi per ottenere il potere. Ogni battuta, ogni sguardo ha segnato una via. Una via che sembra ormai portare la figlia maggiore di Ned Stark verso il tradimento. Se, al termine della passata stagione e alla luce delle anticipazioni di questa settima serie, pensavamo che Sansa potesse davvero svelare un lato malvagio, o, se non malvagio, comunque lucidamente calcolatore, adesso non abbiamo più dubbi. L’idea degli sceneggiatori è quella di fare di Sansa la nuova Cersei; ma questa erede sarà migliore della precedente?

Cersei è ad Approdo del Re, ovviamente, e ha apparentemente già archiviato il dolore per la morte dei figli. Concentrata sul suo desiderio di continuare a governare, sembra più che disposta a offrirsi a Euron Greyjoy per ottenere la sua flotta e la sua armata. Comprendiamo come dietro questa ricerca di alleati sia ancora inalterata la voglia della regina di continuare a dominare in prima persona e di non volersi sottomettere ad alcun uomo. La mossa di proporre un matrimonio a Euron, di fatti, non è altro che una strategia, dalla quale potrebbe tirarsi indietro, non appena avrà ottenuto ciò che desidera. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo… Euron Greyjoy, il quale appare spietato e scaltro almeno quanto Cersei. La situazione appare convulsa e confusa, allo stesso tempo. Euron ha promesso un dono per ottenere la fiducia dell’ultima dei Lannister e noi siamo sicuri che si tratti dell’assassinio di qualche individuo inviso alla stessa Cersei (Tyrion?). Ma questo mistero non è l’unico su cui è importante focalizzarsi, dal momento che tutti noi ci aspettiamo un’evoluzione del personaggio di Jaime, che odiamo vedere in questa posizione, di succube di Cersei, di amante deluso, di padre che ha perso i suoi figli e rimane nell’inerzia di non saper come reagire.

Come se non bastasse, in questo episodio frenetico appaiono, in rapida successione, anche Sandor Clegane insieme alla compagnia senza vessilli e Samwell Tarly alla Cittadella.

Il Mastino si trova a ritornare nei luoghi che aveva attraversato durante il suo viaggio insieme ad Arya, e con ciò è costretto ad affrontare i fantasmi di un passato, in cui non si era fatto scrupolo ad approfittarsi e ad abusare delle persone più deboli e indifese. Thoros, inoltre, convince Sandor a guardare nel fuoco, nelle cui fiamme Clegane vedrà un futuro cupo, dominato dalle minacce portate dagli Estranei.

Estranei che sono al centro dei pensieri di Samwell, il quale ha assunto il ruolo di inserviente a Vecchia Città, venendo ritratto in una serie di scene disgustose che ci mostrano un Sam, tuttavia, determinato come mai lo era stato prima di adesso. E sarà di Sam la scoperta che a Dragonstone (Roccia del Drago) – vero e proprio filo rosso di questa puntata e probabilmente di questa stagione – si trova un grande giacimento di vetro di drago, unica vera arma in grado di sconfiggere gli Estranei. Di questo egli darà notizia a Jon Snow, inconsapevole dell’approdo, proprio a Roccia del Drago, di Daenerys, finalmente rientrata nei Sette Regni e pronta alla guerra con Cersei.

“Shall we begin”

Gli ultimi fotogrammi ci mostrano, dunque, Daenerys raggiungere il castello che era stato l’avamposto della sua famiglia al momento di giungere a Westeros. Solo tre sono le parole pronunciate dalla regina nata dalla tempesta, che sanno, però, di preludio a un grande trambusto e ad avvenimenti emozionanti.

In conclusione possiamo dire di aver visto tanto, forse troppo. L’obiettivo era quello di riannodare i fili, di rinfrescare la memoria agli spettatori su dove fosse arrivata la narrazione delle diverse vicende che vedevano coinvolti i protagonisti. Intento, però, che ha dovuto fare i conti con un minutaggio forse troppo esiguo e che ha lasciato la sensazione nello spettatore di un’evoluzione troppo repentina dei caratteri e degli stati d’animo dei personaggi. Forse non si poteva fare diversamente, visto il numero ridotto di episodi. Ma quel che è certo è che questo episodio d’apertura ha corroborato l’attesa e l’interesse rivolto a una serie che si preannuncia più che mai scoppiettante.

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