Recensione Dark 1×01 – “Segreti”

Con “Segreti” si lancia la nuova stagione firmata Netflix, Dark

Dark è la nuova serie tv targata Netflix, e si caratterizza per essere il primo titolo della piattaforma streaming di produzione tedesca.

La stagione si apre con l’episodio “Segreti”. Fin da subito si capisce che la trama cavalca le mode del momento, volendo ricordare titoli cult come Stranger Things e IT. Peccato che la nuova serie Netflix non sembri minimante eguagliare nessuno dei due, a partire dalla qualità della regia.

Troviamo immediatamente uno scenario che ricorda quello dei film indipendenti stranieri, e di certo la vicenda non sembra ambientata nel 2019, ma negli anni ’70. Un ambiente che non coincide per niente con la realtà che vorrebbe rappresentare, ma potrebbe anche essere voluto. Per 45 minuti di episodio non si vede l’ombra di tecnologia, piuttosto strano considerando che ci troviamo nell’epoca degli smartphone che fanno da protesi alle nostre braccia. Fatto sta che al momento questa scelta sembra una forzatura per riprendere i due titoli citati sopra.

Boschi, ragazzi che scompaiono, impermeabili gialli, biciclette, eventi ciclici che si ripetono. Tutto già visto. Per non parlare dei personaggi, che arrivano al limite dello stereotipo. Il protagonista è il ragazzo dal passato difficile che sta ancora combattendo i suoi demoni; c’è la ragazza contesa tra i migliori amici che parla di attivismo ed ecologia; c’è l’amico sbruffone; il marito fedifrago. Potremmo continuare, ma il senso è chiaro.

 

Però c’è un “ma”. Tra tutti questi elementi scontati, la trama è intrigante. Insomma, ci viene davvero da chiederci che cosa si ripete ogni 33 anni, vogliamo davvero sapere cosa c’è nella caverna, cosa c’è scritto nella lettera da aprire il 4 novembre, e come sono legate le sparizioni di ragazzi con gli esperimenti e la centrale nucleare (perché ci scommetto, sono collegate).

Al fine di tutto questo viene allora da pensare che la formula per il successo di una serie siano i walkman che fanno leva sul senso di nostalgia e le tranquille cittadine in cui non succede mai niente. Ma funziona davvero, o è solo una moda passeggera? Chissà se basteranno queste caratteristiche per consacrare Dark come una delle serie di punta di Netflix, ma rimango scettica.

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