Moonlight e La La Land: due film straordinari per un premio soltanto. Quale pellicola lo meritava di più?

In molti sono rimasti insoddisfatti dai risultati della notte più attesa degli appassionati di cinema, la notte degli Oscar. Quest’anno c’erano davvero tanti in film in grado di suscitare emozioni e creare connessioni col pubblico. Si sprecavano i sostenitori di La La Land, ma non mancavano neppure quelli di Manchester by the Sea, Moonlight, Animali Notturni e, persino, di pellicole snobbate dagli Academy Awards come Arrival.

Ma ciò che affronteremo in questo pezzo è un semplice confronto fra i due lungometraggi maggiormente accreditati per il premio di miglior film: La La Land e Moonlight. Come sono andate le cose, ormai, lo sappiamo tutti. Abbiamo assistito al più tragicomico degli errori mai visti alla notte degli Oscar, con una premiazione errata, che ha visto trionfare prima il Musical di Chazelle e poi, dopo una rettifica (dovuta ad un errore di consegna), il film drammatico diretto da Barry Jenkins.

Ma Moonlight era davvero un film migliore di La La Land? Io credo di no. Per quanto possa sembrare banale premiare un Musical che si propone l’intento di rievocare le epoche patinate e luccicanti della Hollywood di altri tempi, specialmente in un periodo storico come il nostro in cui tematiche più pressanti paiono destare maggiore interesse e scuotere gli animi più in profondità. E proprio le tematiche, con ogni probabilità, sono state l’ago della bilancia che ha portato l’Academy a premiare Moonlight piuttosto che La La Land. Forse era una scelta troppo facile, scontata, sommergere di premi il film che aveva avuto tanto successo, di critica e di pubblico. E forse la scelta del vincitore è dovuta alla volontà di mettere maggiormente in risalto una pellicola che è davvero un capolavoro nel genere drammatico.

 

Le ragioni che hanno spinto la commissione a preferire Moonlight, tuttavia, ci restano ignote e, per l’appunto, abbiamo provato ad azzardare delle plausibili ragioni, che, di certo, non possono essere troppo slegate da quello che è il contesto e il clima che si respira in America. Trump rischia di instaurare un regime che permetta tutte le discriminazioni denunciate nel film di Barry Jenkins. Il suo governo sembra mettere le basi perché i diversi (e quanto fa male usare questa parola nel 2017), sia per etnia che per orientamento sessuale, risultino meno tutelati, se non addirittura privati di alcuni diritti fondamentali. E forse l’Oscar stavolta ha voluto mandare un messaggio, forte, di sostegno a coloro che si vedevano rappresentati dal film di Jenkins. Il cinema è un mezzo di contatto e di sostegno. È un mezzo che permette di sentirci tutti uguali, grazie ad un meccanismo semplice: quello delle emozioni. I film sono strumenti evocativi e ci portano a sognare, a innamorarci, a spaventarci, a provare empatia. Ci rendono tutti uguali nel nostro osservare e immedesimarci nelle storie del cinema. Ma in questo obiettivo di immedesimazione anche La La Land, a mio modo di vedere, aveva compiuto un grande sforzo.

Il musical di Chazelle, infatti, non è soltanto un tributo alla vecchia Hollywood e alla storia dei musical cinematografici (variamente citati nel film). La La Land ci fa sognare e ci fa appassionare, ci mostra la vita di chi deve combattere contro gli ostacoli della realtà per raggiungere il posto nel mondo che aveva sempre sognato di occupare. E lo fa per il tramite delle vicende di due personaggi, immediatamente credibili, che hanno attratto il pubblico in modo unico e impareggiabile. La coppia Gosling-Stone, comunque siano andate le cose, sono certo che rimarrà nella mente degli appassionati come una delle coppie cinematografiche più credibili e interessanti della storia.

Moonlight è eccellente, a sua volta, nel riuscire a “prenderci a pugni” con la durezza e la crudezza di una realtà, purtroppo, ancora molto diffusa. Una realtà di bullismo e di discriminazione, in cui le uniche vie per la scalata sociale sembrano essere quelle della forza e della violenza. Ci mostra come ancora in tantissimi contesti la cultura, l’educazione e il rispetto siano visti come sintomi di debolezza. Le parole di Moonlight sono poche, ma significative. È un film poco parlato, poco descritto. Un film che senti col cuore e con l’emozione piuttosto che vederlo con gli occhi.

Entrambi i film erano degli esempi di quello che ogni film dovrebbe essere e proporsi di essere: un canale per trasmettere storie che ci emozionino. Un canale per trasmettere un messaggio che resti nel nostro bagaglio. E per ciò ciascuna delle due pellicole meritava di vincere.

Io, come molti altri, avrei preferito vedere trionfare La La Land, la cui visione mi ha davvero trasformato e commosso, come raramente mi è accaduto, ma non posso scagliarmi contro Moonlight o contro la decisione degli Academy. Noi tutti, in fin dei conti, non possiamo che rimanere soddisfatti di aver visto delle pellicole così belle e ben realizzate nell’anno passato e augurarci che ciò si ripeta nell’anno a venire.

Concludo, infine, invitando chiunque non lo avesse fatto a guardare entrambi i film di cui si è trattato nell’articolo perché li reputo ben più che opere di intrattenimento, essendosi rivelati mezzi di crescita emotiva e culturale.

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