Midnight Texas – Recensione 1×06 – “Blinded by the Light”

“Blinded by the Light” è il titolo del sesto episodio di Midnight, Texas che si conferma su buoni livelli, anche se dimostra di avere problemi di ritmo. Infatti in questo episodio si susseguono diverse rivelazioni attese fin dal pilot, ma gestite con il ritmo sbagliato. Se si guarda all’inizio dell’episodio il ritmo pacato e riflessivo era abbastanza funzionale, ma successivamente in tutta questa serie di rivelazioni e in tutte le loro conseguenze il ritmo lento non risulta funzionale perché frena la narrazione e non riesce a convincere completamente. Un ritmo più veloce e incalzante avrebbe dato quel pizzico in più alla narrazione che avrebbe portato l’episodio ad una maggiore completezza e, soprattutto, il tutto sarebbe risultato di maggiore impatto.


Per quanto riguarda tutta questa la serie di rivelazioni, innanzitutto, finalmente tutti i protagonisti vengono a conoscenza del fatto che velo che divide Midnight e l’inferno si sta sta assottigliando e questa è la ragione per cui vari mostri sono sempre più attirati nella città, e  successivamente questa si ricollega alla rivelazione al gruppo che Joe in realtà è un angelo. Questi aspetti dell’episodio occupano poco spazio, ma questo è sufficiente per far capire come gli autori abbiano deciso di sfruttare i primi cinque episodi come introduzione per poi dare il meglio di se con la trama principale negli ultimi quattro episodi. Questa scelta degli autori è abbastanza condivisibile, anche se inserire elementi della trama orizzontale in ogni episodio sarebbe risultato sicuramente più efficace nella gestione generale della stagione. Poi c’è un’altra rivelazione che in un colpo solo risolve due omicidi, mette in crisi uno dei personaggi principali e fa capire come non solo vampiri, fantasmi, maghi, demoni o tigri mannari possono essere veri mostri. Infatti, l’aspetto più importante è che il responsabile dell’omicidio di Aubrey e della ragazza sfruttata come sacca di sangue dai vampiri non sia un mostro qualsiasi, ma è un essere umano. Questa scelta risulta ancora più accattivante quando si viene a scoprire che il colpevole di tutto è in realtà Connor, il fratello di Creek.


I sospetti iniziali erano ricaduti sul padre di Creek, ma scegliere Connor è stata sicuramente la cosa più riuscita dell’episodio perché insospettabile e soprattutto perché distrugge letteralmente Creek che negli ultimi quattro episodi avrà molti demoni (figurativi e non) da affrontare e questo non più far che bene alla serie considerando che Creek è uno dei personaggi meglio riusciti di Midnight, Texas. In sostanza quindi questo non si può assolutamente definire un episodio di transizione, ma allo stesso tempo il ritmo da proprio questa sensazione ed è questo che confonde decisamente chi guarda. Scrivere un episodio riuscito, ma con il ritmo sbagliato può compromettere il giudizio finale e questo dispiace perché, episodio dopo episodio, Midnight, Texas si sta confermando come una serie che punta ad essere qualcosa di più di una semplice serie di intrattenimento con elementi soprannaturale. Come detto in precedenza, ormai mancano quattro episodi alla fine e il difetto principale di “Blinded by the Light”, cioè il ritmo, può sicuramente essere risolto perché gli eventi da raccontare sono molti e gli episodi pochi, ma allo stesso tempo bisognerà stare attenti a non commettere l’errore opposto, cioè accelerare troppo i tempi per arrivare al finale. Come sempre la virtù sta nel mezzo.

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