Maniac: recensione della miniserie Netflix con Emma Stone e Jonah Hill.

Fin dai primi fotogrammi di questa strana e folle serie tv, vi ritroverete letteralmente catapultati in un mondo quasi futuristico, a tratti psichedelico.
Nata da un’idea di Cary Fukunaga (i fan di True Detective già lo conosceranno bene) questa miniserie targata Netflix ha la capacità di prendervi nel suo mondo e di lasciarvi, alla fine delle 10 puntate, a chiedervi “Ma cosa ho appena visto?”.

Ambientata a metà tra gli anni 80 e un futuro non definito, in cui si viaggia ancora in metro, i capelli sono ancora cotonati ma puoi giocare a scacchi con un robot, i due protagonisti Owen(Jonah Hill) ed Annie(Emma Stone), apparentemente diversi e lontani anni luce l’uno dall’altra, accettano di partecipare ad un esperimento farmaceutico, con la promessa di guarire in modo definitivo da ogni malattia mentale.

Gli sceneggiatori lasciano ampio spazio ad entrambi i protagonisti nei primi due episodi, dedicati interamente a loro.
Owen è un po’ la pecora nera di una famiglia apparentemente perfetta, ricca e potente, macchiata però dall’accusa di uno dei figli di violenza sessuale. E’ tenuto in pugno dal padre padrone che lo minaccia di farlo internare perché schizofrenico se non renderà una testimonianza per loro comodo al processo del fratello.
Annie è depressa, nevrotica e ossessionata dal trauma della perdita della sorella, a cui era molto legata, e ancora non si capacita completamente della sua morte.

Entrambi si incontrano in un momento della loro vite segnate da una profonda crisi, da cui sembra, per entrambi, non esserci via d’uscita.
L’unica via d’uscita la trovano in un folle esperimento, ed è proprio in questo mondo strampalato che, dopo quasi 4 episodi, comincia la storia vera e propria.
E’ a causa di un errore del computer che i due protagonisti si ritrovano in una miriade di avventure bizzarre e comiche: tra lemuri scomparsi, missioni impossibili, fantasy e invasioni aliene, non si sa se la schizofrenia e la depressione possono davvero essere curate, ma l’assurdità e la follia di queste vicende, catturano l’attenzione dello spettatore.

Maniac non è intricata, ma ha bisogno di una particolare attenzione nell’ essere seguita. Quello che conta non è dare una spiegazione logica agli eventi, ma lasciarsi trasportare completamente dalle situazioni ed emozioni dei protagonisti.
Quello che caratterizza questa serie tv è un umorismo assurdo, una storia senza capo né coda, dove ognuno di noi sarà spinto a voler trovare una spiegazione logica a quello che sta seguendo.
Non aspettatevi un’evoluzione dei personaggi, un reale miglioramento delle loro condizioni o della loro storia d’amore, ma preparatevi ad essere catapultati in una realtà illogica.

Non è la malattia la vera protagonista di questa miniserie, i protagonisti non sono davvero maniacie malati, ma sono soli nel loro mondo, sono diversi dal prototipo di “persona perfetta” con una famiglia perfetta in un mondo perfetto. Quello che li differenzia dagli altri non è la loro malattia, ma la loro diversità.
Owen cerca di uscire da quella che è la sua realtà avendo strane allucinazioni, vedendo suo fratello che gli dice di essere il prescelto per una missione straordinaria, ed Annie ha solo bisogno di darsi pace e smettere di darsi colpe per qualcosa che non ha fatto o che non ha avuto il tempo di fare.

Non aspettatevi dunque un filo logico da seguire, Maniacè un’enorme matassa da sbrogliare in cui dovete semplicemente lasciarvi andare.

Commenti.

Emma Stone si riconferma come attrice di straordinario talento, unica come non se ne vedevano da tempo. Quello da interpretare non è solo un personaggio, è sì Annie, ma è Annie in un mondo fantasy, Annie che fa l’agente segreto, Annie moglie e mamma ed Emma riesce in modoeccellentea ricoprire tutti i ruoli in modo a dir poco perfetto.
Johan Hill, invece, è contrastante. Il personaggio di Owen, al contrario di quello di Annie, non ha una personalità ben definita: è muto, si isola e a volte sembra trovarsi nelle situazioni per caso, un po’ come un fantoccio. Hill non sembra essere a suo agio in tutti gli eventi descritti, soprattutto nelle scene fantasy, paragonato più che altro alla forza di Emma Stone.

Maniac non è per tutti, assolutamente. E’ per chi vuole guardare qualcosa di diverso, senza senso, lontano dalle solite serie che seguono tutte lo stesso filo.
Bisogna lasciarsi andare, non aspettarsi niente dalla storia. E’ un prodotto straordinario, creato da una mente altrettanto straordinaria.

Piace o non piace, non c’è una via di mezzo. Non è facile ma non è neanche difficile.
E’ diversa. E si sa, il diverso non a tutti può piacere.

 

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