La Madre: L’opera prima di Andrés Muschietti

Questa settimana per la rubrica “Occhio Al Talento” si vira verso l’horror analizzando l’opera prima di Andrés Muschietti; un regista che grazie a Guillermo Del Toro ha potuto ottenere i fondi necessari per realizzare questa pellicola.

Jeffrey è un padre depresso che in seguito all’uccisione della moglie decide di farla finita uccidendo le figlie e anche se stesso; un’oscura presenza però uccide il genitore e si improvvisa madre delle due bambine. 5 anni dopo ritrovano le bambine vive ma completamente destabilizzate e fuori dalla realtà, presentandosi in loro soccorso il fratello gemello di Jeffrey che insieme alla fidanzata cercherà di instaurare un rapporto familiare. In origine un cortometraggio, Andrés Muschietti grazie al produttore e regista Guillermo Del toro riesce a realizzare dal suo corto un lungometraggio che riflette sui rapporti familiari; sull’amore di un genitore che non può essere spezzato.

Come quasi tutte le opere prime anche “La Madre” ha dei difetti evidenti in qualche frangente della sceneggiatura;ad esempio non ci viene spiegato perfettamente come le bambine siano sopravvissute per cinque anni in quelle condizioni. La descrizione dei personaggi è molto buona nella quale spicca Annabel, ella si ritrova con tantissime responsabilità che non le appartengono ma è comunque decisa ad affrontarle per amore del suo fidanzato. Il ruolo genitoriale è di per sé un impegno difficile ed importantissimo; nel quale Annabel non si rispecchia nonostante la volontà di proseguire il suo obiettivo mentre Jeffrey vuole in tutti i modi riportare le bambine ad uno stato sano, costruendo un ambiente familiare idoneo alla civile convivenza in cui l’amore è posto al centro del nucleo genitoriale.

La messa in scena di Andrés Muschietti dimostra di avere personalità; il punto di macchina a volte è immobile restituendo comunque una buona sensazione di movimento. In aiuto alla pellicola è presente anche la fotografia che adotta uno sistema di luci molto solido,esso non rimane immutato per l’intera pellicola ma riesce ad esaltare ogni ambiente nel giusto modo. Anche il montaggio non si serve di scelte particolari ma continua sul percorso di staticità in alcune sequenze costruendo volta per volta la giusta tensione; servendosi a volte di jump scare inutili. L’opera imperfetta di Andrés Muschietti è molto buona, riuscendo a descrivere la paura di ogni genitore nei confronti di qualsiasi azione che possa provocare danni ai figli.

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