Il rinnovo di The Big Bang Theory è una buona notizia?

Sembrerebbe ormai imminente il rinnovo di The Big Bang Theory, non per una ma per addirittura due stagioni. La notizia, trapelata per una dichiarazione del co-ideatore Bill Prady, ha quasi dell’incredibile. Sono, infatti, fresche nella memoria le parole di Kaley Cuoco al Jimmy Kimmel Live, occasione in cui l’attrice aveva dichiarato che dieci stagioni le sembravano più che sufficienti e che il rinnovo era una questione molto “costosa” per tante persone, alludendo alle richieste milionarie del cast.

Se, da una parte, si sussurrava che una undicesima stagione fosse quasi scontata per programmare adeguatamente la chiusura, la dodicesima stagione, invece, è proprio una sorpresa.

Ma cosa dobbiamo pensare di questo rinnovo? Da tempo ormai The Big Bang Theory sembra aver raggiunto un punto di non ritorno. Le storie sono arrivate dove – e anche più lontano – dovevano arrivare nella mente dei creatori della serie, che, infatti, non propongono più svolte significative nella trama della serie (oltretutto delle svolte forzerebbero moltissimo la logica nell’universo della serie).

Cosa può effettivamente succedere in altri due anni di serie? Se è vero che ancora Rajesh ha qualcosa da dire, una realizzazione personale da raggiungere, lo stesso non vale per gli altri protagonisti. Sheldon, Leonard e Howard sono “sistemati”. Sono arrivati dove volevano arrivare, sia nell’ambito professionale che sentimentale. Un’eventuale ulteriore rottura, con conseguente riappacificazione, tra Leonard e Penny sarebbe davvero troppo. Non ci permetterebbe di guardare alla loro storia come abbiamo sempre fatto. Ci possiamo aspettare un’ulteriore evoluzione di Sheldon, sì, questo è vero, ma sembra davvero troppo poco per prolungare di due stagioni The Big Bang Theory. Forse ci sono piani nel cassetto che al momento attuale non riusciamo nemmeno ad immaginare e speriamo vivamente che sia così. Se dovesse andare avanti la serie senza aver nulla da dire finirebbe solo per oscurare quanto di buono fatto nei primi anni, grazie a un prodotto comico ben studiato e frizzante, che è entrato di diritto nell’albo delle migliori sitcom della TV statunitense.

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