Hunters – Recensione serie Amazon

HUNTERS

You are never coming home. Could I? Should I?”

The Ghost of you – My Chemical Romance 2004

La miglior vendetta è la vendetta” sostiene Meyer Offerman (Al Pacino) e quella che cerca è nei confronti dei nazisti.

L’idea di Hunters, serie Amazon creata da David Weil, si basa su un semplice concetto: gli ebrei che eliminano i nazisti, ormai naturalizzati americani, negli anni settanta.

Meyer Offerman, uomo facoltoso e sopravvissuto ai campi di concentramento, recluta una banda di personaggi un po’ particolari per attuare il suo piano di liberare la nazione dai superstiti delle SS. 

Ogni cacciatore parte da uno stereotipo base: marito e moglie che lavorano insieme, la ragazza di colore combattente (come nei film della blaxploitation), l’attore misconosciuto che cerca di darsi un tono cool, l’asiatico cuore di ghiaccio, una suora violenta e il ragazzo che si trova, a causa di alcune circostanze, a far parte del gruppo.

Nonostante siano personaggi abbastanza standard nella loro costruzione, i flashback della loro vita passata a contatto con il nazismo ci mostrano il percorso che li porta fino a quel punto.

Tra cose dette e non dette, verità nascoste, motivazioni personali e non, i protagonisti si immergono in una (non complicatissima, a dir la verità) ricerca dei nazisti per ucciderli.

La serie si muove bene tra le storie dei personaggi e le situazioni d’azione in cui tutto non è sempre come sembra, in cui la simpatia per questo o quel protagonista va e viene a seconda di come si muove il racconto.

Piena di citazioni alla cultura pop( dai fumetti ai film alla musica) Hunters utilizza anche inserti più divertenti per alleggerire il tono.

Spesso vediamo finti spot pubblicitari che ci mostrano la situazione usando il linguaggio accattivante e solare della pubblicità.

Un contrasto questo che dà un senso di stranezza ma che rende bene il concetto e che spezza comunque un po’ la ripetizione di certi meccanismi narrativi, in alcuni momenti abbastanza piatti.

Da guardare perché, beh, c’è Al Pacino. Inoltre anche perché è un buon thriller/action che si fa seguire senza complicarsi troppo.

Da non guardare se non vi piacciono uccisioni, sparatorie, temi storici e serie da un’ora abbondante ad episodio.

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