Fear the Walking Dead – Recensione 4×03 – Good out here

Fare i conti con questa puntata non è facile! Siamo solo al terzo episodio ma l’emozioni si fanno già molto forti e dicendo ciò voglio analizzare questa puntata partendo dalla fine: Nick è morto!

Che dire, era prevedibile? Forse, ma il modo in cui è andato via credo sia stato molto inaspettato, considerando pure che ci troviamo solo alle terza puntata. Perché inaspettato? Avreste mai creduto possibile che una bambina impugnasse una pistola e sparasse ad un ragazzo che, per quello che abbiamo visto, con lei si è sempre comportato bene?! È stata Charlie a premere il grilletto. Nessun preavviso, nessun avvertimento, ha semplicemente sparato ed è corsa via lasciando Nick a morire. La disperazione dei suoi compagni è palpabile quando lo ritrovano per terra agonizzante, in primis Alicia che ormai sembra aver perso tutto.

Facendo qualche passo indietro di un paio di minuti, l’ultima vera azione compiuta da Nick è stata quella di uccidere uno dei cattivi che erano spuntati nella precedente puntata. L’ho detto sul primo episodio e lo voglio ribadire anche ora, l’attenzione ai dettagli è sorprendente. Il cattivone di turno poteva morire in mille modi già visti ucciso da Nick ma la regia ha ben pensato di rendere il momento molto più profondo e toccante. Facendolo morire infilzato da una testa di cervo non solo rendono la morte meno scontata e rivista ma permettono di far vedere lo sguardo vendicativo di Nick che spinge sempre di più il corpo del nemico contro le corna. Momento intenso considerando che, in uno dei numerosi flashback, il ragazzo dichiarava di sentirsi soffocato da questa realtà che cambiava le persone e gli faceva fare cose non buone. Forse questo spiegherebbe il perché della sua reclusione, i sensi di colpa per aver fatto scoppiare la diga e tutte le altre cose che lo hanno portato fino a qui. Nick era cambiato, ma qualcosa lo ha costretto a tornare sui suoi passi.

Un’altra scena che ho adorato è la parte in cui Morgan regala il suo libriccino sulla pace a Nick, la mano insanguinata del ragazzo che impugna il libro penso sia un immagine iconica. Morgan professa pace, lui non uccide dichiara più volta, e sembra voler aiutare Nick nel suo processo di “guarigione”. È appunto il rapporto tra Nick e Morgan che stava per nascere la prima vera interazione tra i mondi di Fear the walking dead e The walking dead…peccato sia durata davvero molto poco.

Nick, però, non è l’unico arrabbiato in questa puntata. Alicia, se ancora qualcuno aveva qualche dubbio, è diventata una macchina ammazza zombie! Pollice sicuramente in su per lei che si immola da sola per recuperare il van rimasto incastrato, che uccide a destra e sinistra senza neanche sudare e che guarda tutti con sguardo deciso a far vedere che non è più una bambina. Ma adesso che ha perso Nick, e forse anche sua madre, come reagirà?

Eh si cari spettatori perché adesso dobbiamo fare i conti con la domanda che tutti ci stiamo ponendo: Ma Madison è viva o morta? Dal perfetto, e bellissimo aggiungerei, inserimento di flashback che riportavano a dalle scene tra Nick e la madre sembrerebbe proprio di si. Questo spiegherebbe parecchie cose. Il perché i fratelli Clark siano così arrabbiati, perché sono fuori e apparentemente così lontani dalla base e, soprattutto, perché ancora non si sia vista proprio la madre. Qualsiasi cosa le sia successo sicuramente è qualcosa che ha a che vedere coi Vulturi…nulla di piacevole.


Finisco spendendo due parole per gli altri personaggi che in questa puntata sono stati un pochino ai margini. Althea confessa a Strand che fa i video solo per conoscere la verità, che anche se detta una sola volta ad alta voce vale più di qualsiasi altra cosa. Lui non le crede, e sinceramente neanche io. C’è qualcosa di enigmatico in questo nuovo personaggio che spero si scoprirà nei prossimi episodi. John offre caramelle a tutti in segno di pace, lui è stato da solo per molto tempo e questo suo bisogno di stare di nuovo in compagnia, far parte di un gruppo, lo porta ad essere buono e gentile e forse anche troppo.

«Qui stiamo tutti respirando. Il che significa che siamo della stessa squadra.» Se ho iniziato con la fine non posso che chiudere con l’inizio. Althea lo aveva detto nei primi minuti ma il patto si è consumato dopo vari atti di fiducia, Strand e Alicia hanno accettato di raccontare le loro storie in cambio dell’aiuto della giornalista a ritrovare i Vulturi. Staremo a vedere dove porterà questa nuova alleanza e quanto durerà.

Articolo di Giulia Zappalà.

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