Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica: una serie decisamente anticonvenzionale

Negli ultimi mesi gli appassionati di serie tv sono rimasti bombardati dai commenti e dai riferimenti a questa nuova serie, ideata da Max Landis e prodotta per la BBC. Lo show, null’altro che un riadattamento dell’omonima opera di Douglas Adams, scrittore britannico conosciuto prevalentemente per Guida Galattica per gli Autostoppisti, ha sicuramente ottenuto un ottimo riscontro di pubblico e ha destato un notevole interesse. Ma l’interesse e l’apprezzamento sono stati meritati? Cercheremo di scoprirlo in questo pezzo, rivolto a chi, come me, non era rimasto al passo con la serie e a chi, invece, ha ormai visto da tempo lo show.

Il genere della serie è sicuramente un punto di interesse. Viene considerato un thriller comico, il che già dovrebbe farci subodorare la grande originalità del prodotto. E il prodotto, di per sé, è davvero molto originale e si fa portatore di molte tendenze recenti. In modo sempre più evidente, infatti, stiamo riscontrando nella serialità televisiva di stampo statunitense un piacere per la bizzarria, per l’anticonvenzionale, per quello che, fino a poco tempo fa, avremmo definito trash. Ma si tratta di un trash molto raffinato e studiato. E lo show di Landis è, pertanto, un prodotto molto intelligente e furbo, che strizza l’occhio alle aspettative degli spettatori più giovani, coinvolgendoli con una serie di contenuti appetibili, che rendono il prodotto di sicura riuscita. Si va dalla presenza di una star conosciuta al più vasto pubblico (prevalentemente nerd) come Elijah Wood, alla creazione di personaggi eccentrici, a tratti demenziali, ma molto accattivanti come sono Dirk (Samuel Barnett) e Bart (Fiona Dourif), passando per una storia iper-complessa e assurda, in cui l’apparente insensatezza, che spiazza lo spettatore, è solamente un espediente per far dipanare la più strampalata trama fantascientifica mai vista in una serie tv.

Un punto di notevole concordia nel web è, però, il pubblico a cui è rivolta la serie. Ed infatti è indubitabile che non sia un prodotto per chiunque. Chi ama le storie, le trame, i personaggi che si evolvono davanti ai propri occhi, sicuramente resterà spiazzato di fronte alla serie BBC. Lo show di Landis è, infatti, improntato ad un immediato straniamento dello spettatore, il quale viene trasportato nelle bizzarrie dell’universo della serie senza farlo acclimatare e, quasi, pretendendo da lui lo sforzo – non da poco – di seguire ogni passaggio, cercando di interpretare gli avvenimenti che hanno luogo davanti ai suoi occhi.

La recitazione dello show è inoltre un punto di forza, e non si può non notare come si sia voluto fare del personaggio e dell’interpretazione di Barnett una sorta di marchio di fabbrica della serie, tale da essere riconoscibile per i gesti e per le espressioni. Una sorta di versione detective di Sheldon Cooper, con i dovuti distinguo. E la brillante follia portata sulla scena da Fiona Dourif è la ciliegina sulla torta per un prodotto davvero sui generis, capace di essere amato da una parte del pubblico e odiato dall’altra.

Complessivamente non si può dare una valutazione che non sia parziale e condizionata dal gusto personale del singolo spettatore, quindi, non possiamo fare altro, per questo show più che per gli altri, di guardarlo senza pregiudizi e preconcetti per valutare se rientra nelle vostre corde.

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