Ci ha davvero soddisfatto il finale di How To Get Away With Murder?

Adrenalina, misteri, colpi di scena. Tutti gli ingredienti erano giusti. La terza serie di How To Get Away With Murder ci ha appassionato e ci ha fatto stare in ansia. Ci ha portati su un’altalena di sentimenti contrastanti, di sorprese, di eventi scioccanti. Non ci sono abbastanza parole per dire in breve come davvero ci abbia fatto stare questa serie thrilling. La maestria della regia e della sceneggiatura per l’intera stagione dello show è stata davvero impareggiabile, al punto che si stenta a comprendere chi ha criticato la serie o ne ha notato un peggioramento rispetto agli esordi.

È veramente difficile trovare qualcosa che non sia andato. I personaggi della serie, ormai completamente dispersi su una strada ricca di insidie e di pericoli, ormai costretti da tempo a fare compromessi con la morale, non ci sono mai sembrati così vividi. La recitazione degli attori è riuscita ad essere all’altezza della complessità dei personaggi creati e descritti dalla mente dei creatori. E già questo la direbbe lunga su quanto sia oro colato per il mondo delle serie e per i suoi appassionati una serie come How To Get Away With Murder. Eppure c’è qualcosa che non ha convinto nell’attesissimo season finale.

Raramente ho atteso un finale di stagione come quello della terza di HTGAWM. E, scorazzando sul web, mi sono reso conto che Shonda e Nowalk hanno davvero colpito nel segno. Eravamo in tantissimi col fiato sospeso, ad aspettare questo benedetto ventiquattro febbraio per poter vedere le ultime due puntate, in cui finalmente sarebbe stato svelato l’autore dell’omicidio di Wes.

Ma qualcosa non è andato, o meglio non è andato come avremmo voluto. Qualcosa non ci ha convinti fino in fondo, altrimenti non si leggerebbero tanti commenti controversi. Una parola è echeggiata sul web, ovvero “forzatura”. Ed in effetti sembra proprio che il momento in cui si sono sciolti tutti i fili della narrazione e si è rivelata per intero l’intelaiatura del mistero abbia evidenziato una serie di forzature alla logica. Ma andiamo con calma e analizziamo passo dopo passo ciò che ci ha lasciati interdetti e non ci ha convinti.

Per iniziare l’accordo tra Annalise e il procuratore Denver. Come è potuto succedere che un uomo tanto spietato come Denver, in grado di ignorare le procedure legali e di corrompere poliziotti e medici legali al fine di incastrare la Keating, ad un certo punto, crolli di fronte all’aggressività di Annalise? Annalise aveva le prove, è vero. Avevano scoperto del telefono con cui Denver aveva diretto le mosse della Atwood nell’occultamento del cadavere e nella disposizione della cremazione. Ma non basta. Denver e l’intera procura sembrava aver fatto a pezzi la reputazione di Annalise Keating, quindi era davvero così probabile che una donna che, con ogni probabilità sarebbe stata condannata all’ergastolo, avrebbe potuto smascherare tutti gli illeciti dell’ufficio della procura e della polizia? A me non pare plausibile. Una persona senza reputazione contro le autorità, mi dispiace dirlo, ma ha ben poche possibilità di ottenere giustizia o verità. Denver sarebbe dovuto andare fino in fondo. E, in fin dei conti, non ti macchi di simili crimini, se basta fare la voce grossa per farti desistere.

E poi? Poi il padre di Laurel? Qual era la ragione per cui doveva essere in combutta con Denver per l’assassinio di Wes Gibbins? Da quel che si capisce, nel finale, addirittura è proprio il padre di Laurel il grande burattinaio e Dominick, l’esecutore materiale dell’omicidio, è destinato a diventare una pedina fondamentale nelle trame della prossima serie. Ma perché? A dire la verità ogni presunta teoria che porta a dare una giustificazione alle azioni del padre di Laurel appare forzata. Che non ritenesse Wes all’altezza? Che fosse a conoscenza degli omicidi e non volesse che la colpa ricadesse su Laurel?

Rimane comunque sorprendente, se non addirittura incomprensibile, il modo in cui abbia agito.

Tendo ad escludere che dietro il piano del signor Castillo ci siano i Mahoney. Sylvia sembrerebbe essersi discolpata e reinserire i Mahoney nelle trame complicherebbe inutilmente la vicenda.

Resta l’amaro in bocca perché volevamo la verità e abbiamo ottenuto solo una serie di immagini dell’accaduto, senza comprendere il movente. Abbiamo avuto una via di fuga dal disastro per Annalise e i suoi Keating’s Five che è apparsa poco realistica. E tutto questo non mi pare sufficiente. Non mi pare adeguato, soprattutto alla luce del grande lavoro fatto durante tutta la serie. Il finale è risultato forzato, se non in alcuni passaggi illogico e poco credibile. Meritavamo un finale migliore, a livello di storia e di verosimiglianza degli eventi. Ciò non toglie comunque che la regia, la recitazione e tutto il resto del prodotto di questa serie sia stato di alto livello, regalandoci una grande suspense e grandi emozioni.

Non ci resta che aspettarci dei chiarimenti nella prossima (troppo lontana) stagione, che chiarirà davvero la storia del padre di Laurel e ci farà comprendere meglio il suo modo di pensare e di agire.

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