Better Call Saul- Recensione Episodio 3×08 “metamorphosis”

L’incredibilità di questa serie è di rendere piene di dettagli e ricche di significati anche le singole inquadrature. Le scene che potrebbero apparire “lente” o “silenziose” in realtà raccontano molto più di quello che un orecchio poco attento potrebbe afferrare. Quelle di Mike risultano sempre molto meticolose e quiete, un po’ come sembra essere il suo animo, lente come potrebbe essere il suo fisico ma allo stesso tempo argute come la sua mente. Lo vediamo dare spazio al cuore e al dolore; come se potesse farlo per sé stesso o per la signora del gruppo di ascolto, decide di dare pace alla pena della moglie dell’uomo ucciso da Salamanca tempo fa. Questo è Mike: un uomo che, nonostante sia sceso a compromessi, non perde mai la sua vera essenza interiore.

La metamorfosi dei personaggi è attiva; ogni puntata è una transizione verso la muta finale. Ogni personaggio cambia al mutare degli eventi. Vediamo addirittura Chuck, dopo l’apertura forzata dei suoi occhi in tribunale, cercare di ricavare del buono da sé stesso, cercare di riemergere dalla sua situazione fisica e mentale. Rimane quel senso di amaro, come se fosse mio fratello, per non aver permesso a Saul di aiutarlo. Chissà se il loro rapporto si sarebbe potuto salvare.

Jimmy, anzi ormai Saul Goodman, non si abbatte mai e comincia ad aver consapevolezza dei propri mezzi; uno tra tutti è la sua dialettica che unita alla conoscenza legale può aprire potenti varchi nel suo futuro. Jimmy comincia a rendersi conto che ad essere buoni non si ottiene nulla e che invece può servirsi della legge per ottenere un tornaconto. Si apre la via che ci condurrà a breve al Saul di Breaking Bad. Questo comporterà, come ben sappiamo, l’allontamento di Jimmy in qualche modo dal mondo di Chuck, Kim, Howard.

Voglio dedicare qualche minuto alla scena che vede protagonista Nacho. La puntata sembra scorrere lenta e anche questa scena sembra distillare lo scorrere del tempo. Eppure appena finisce mi ritrovo a pensare “ma è quasi finita la puntata??!”. La regia di questa serie fa anche questo. Scene che sembrano fermare il tempo istante per istante ti fanno venire un cardiopalma che nemmeno un inseguimento di Fast and Furious. Nacho ci fa sudare sette camicie in meno di cinque minuti. Singoli fotogrammi che ti tengono attaccato allo schermo senza distogliere lo sguardo un istante.

Un fantastico episodio che ci porta verso il finale di stagione. Probabilemente nella quarta serie ci avvicineremo ancora un po’ al Saul dei fatti di Breaking Bad e probabilemte potrà capitare di imbattersi in uno scapestrato Pinkman o nel nostro Hank. O forse sono solo speranze di una ragazza che ha amato Breaking Bad e altrettanto ama Better Call Saul.

 

 

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