Better Call Saul Recensione Episodio 3×05

Che puntata ragazzi!!!! Finalmente un episodio interamente dedicato a Jimmy e Chuck. L’epilogo che ci hanno fatto attendere a lungo e che, almeno per quanto mi riguarda, mi ha lasciato pienamente soddisfatta andando contro ogni mia previsione. Tutta la puntata è un continuo svelare di carte da entrambe le parti..le strategie di Chuck finalmente si palesano e per molti minuti sono stata con la paura che le testimonianze e l’ascolto del nastro avrebbero distrutto Jimmy e la sua carriera. Kim è stata bravissima in primis ad evidenziare in ogni modo l’astio di Chuck nei confronti del fratello partendo dall’inizio della sua carriera nella testimonianza di Howard e facendo notare alla giuria come Jimmy, al contrario, si fosse sempre occupato del fratello e di ogni suo bisogno derivato dalla patologia. All’ascolto del nastro però anche io ho pensato “che puoi inventarti Jimmy?” mi è sembrato impossibile uscirne fuori…la faccia di Kim sembrava lasciare ogni speranza…Il giuramento di Chuck sulla Bibbia mi è sembrato talmente lontano dalla realtà come il suo inno alla legge a fine testimonianza.


Ma invece ecco che tutte le strategie adottate da Kim e Jimmy, il cui scopo ci era ancora oscuro, trovano finalmente un senso logico quando appare Rebecca, l’ex moglie di Chuck, che avevamo visto in qualche puntata della scorsa serie. Come in una partita a poker mano dopo mano le strategie lasciano spazio al confronto a due tra Jimmy e Chuck; un confronto che era oltremodo necessario e riapre le speranze per noi spettatori di questo duello. Il contro esame di Jimmy sembra quasi più volto a far aprire gli occhi al fratello che alla giuria. Gli mostra quanto la sua presunta malattia lo abbia portato lontano dalla normalità e quanto l’odio che prova per lui lo abbia portato a spingersi oltre. E come un climax ascendente l’atmosfera si stringe sempre di più su Chuck che ci regala tre minuti di tripudio e tristezza allo stesso tempo. In tre minuti Chuck tira fuori tutto l’odio e il risentimento di una vita per il fratello.

Come sempre, le riprese e la fotografia ci trasmettono ogni sensazione possibile: la scena si stringe su Chuck, donandoci quel senso di odio strabordante ai limiti della claustrofobia sensoriale, fino all’esplosione che libera nell’aria tutto il risentimento. L’atomosfera si calma, la scena diventa più ampia, Chuck è frastornato, come vittima di un onda d’urto, e tutt’intorno c’è desolazione, un misto di chock e amarezza dipinto sulle facce dei presenti e negli occhi di Jimmy tanta tristezza.

Quegli occhi tristi di un uomo che, seppur possa aver firmato la sua salvezza, piange per quel fratello che non avrà mai più o che, forse, non ha mai avuto.

 

Vince Gilligan si conferma il genio che è regalandoci una puntata ricca di suspance e pathos che non ci fa sentire nemmeno l’ombra della mancanza di Gus e Mike che negli ultimi episodi ci avevano tenuti attaccati allo schermo. La bravura degli sceneggiatori a raccontare nelle immagini prima ancora nelle parole si esprime al massimo nelle scene della testimonianza di Chuck fino ad arrivare ad una semplice immagine di Chuck ancora inconscio di ciò che è accaduto ma illuminato da un EXIT in primo piano che chiude l’episodio come un fotogramma chiave. Better Call Saul si conferma ogni settimana una serie fantastica degna compagna di Breaking Bad.

Un saluto dalla vostra Francyanti.

 

 

 

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