American Horror Story: Recensione 8×01 – The End

The End: analisi e commenti

Se state leggendo questo articolo, è presumibile che abbiate visto l’episodio, nel caso però:

ATTENZIONE! QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Finalmente, dopo mesi di speculazioni, teaser trailer, bugie del cast e anticipazioni da parte di insider, ieri sera è andato in onda il primo episodio dell’ottava stagione di  American Horror Story, il cui sottotitolo di quest’anno è Apocalypse.

L’episodio si apre su una sequenza piuttosto serrata, che in pochi minuti presenta la maggior parte dei personaggi e rivela subito la causa dell’agghiacciante sottotitolo: un attacco atomico su larga scala ha già incenerito diverse capitali in giro per il mondo, in quella che è una situazione standard per i film post-apocalittici ma che mai come in questi mesi appare attuale.

L’Avamposto 3 è uno dei rifugi sicuri creati dal misterioso gruppo chiamato “The Cooperative”, dove vengono portati i sopravvissuti: qui scopriamo che è stato subito instituito un nuovo ordine gerarchico interno, che vede una manciata esigua di sopravvissuti divisi in caste.  Inevitabilmente le risorse sono scarse, e il braccio di ferro con il quale governa Ms Venable, il nuovo personaggio interpretato dalla Paulson, inizia a tentennare dopo quasi un anno di reclusione.

Dopo questo breve riassunto della trama dell’episodio, ci si trova davanti ad un sacco di domande, come è giusto che sia trattandosi del primo di 11 episodi di una serie così piena di rimandi e sottotrame come è abitualmente AHS.

Partiamo dai personaggi, il cui casting conta diverse facce nuove, tra cui Kyle Allen (Timothy)  e Ash Santos (Emily) e Joan Collins (Evie). I due giovani sono stati selezionati in base al loro DNA per entrare nella colonia dei sopravvissuti, a differenza parrebbe di tutti gli altri presenti. Evan Peters nel ruolo di un parrucchiere hollywoodiano, Sarah Paulson già citata nel ruolo della barocca Venable e Kathy Bates in quelli della luogotenente Mead, rimangono i veterani del format di AHS, con il ritorno di Adina Porter, Leslie Grossman e Billie Lourd dalla scorsa stagione Cult.

Il setting post apocalittico convince a metà: se, secondo norma, vediamo le anticipate tute anticontaminazione, gli edifici in cemento sotterranei e il cibo gelatinoso razionato, d’altra parte il tocco di Murphy, camp e quasi fumettistico dei costumi ottocenteschi viola o grigi, distolgono un po’ l’attenzione e la credibilità dello spettatore, che si chiede come mai un’agenzia paragovernativa ha riempito edifici sparsi per gli USA di abbigliamento vintage e affidandoli a personalità evidentemente sadiche e disturbate come il duo in questione.

Inoltre l’insistenza dell’ambientazione losangelina/californiana (dopo Murder House e Hotel) permette a Murphy & co. di giocare nuovamente con gli archetipi hollywoodiani che tanto gli piacciono (attrici decadute, milionari e attention-whore). Certo, avere tra i sopravvissuti scienziati e professori non sarebbe stato forse nello stile di Murphy, ma ad una prima occhiata risulta in qualche modo ripetitivo vedere Adina Porter interpretare un individuo di pubblico dominio (come le era successo in Cult o come molteplici dei personaggi di Roanoke). Certo, per la maggior parte dei personaggi non abbiamo ancora alcun background o motivazioni per poterli giudicare, e sapendo dell’elemento crossover tra Murder House e Coven le possibilità di sviluppo sono infinite.

Gli spunti, ripetiamo, sono comunque molteplici e le premesse interessanti:

  • Chi sono gli uomini della “Cooperative”? Nuovo Ordine Mondiale? La presenza di Micheal Langdon (adulto? Come mai?) al servizio di quest’ordine infittisce il mistero: è davvero lui l’artefice della fine del mondo?
  • Sappiamo che l’Avamposto 3 un tempo era una scuola maschile: una specie di Coven? Dove sono adesso?
  • Quale è la vera ragione per cui Timothy ed Emily sono stati selezionati? E’ stato citato Anchestry, un sito che mappa il dna degli iscritti in cerca delle proprie radici culturali. Si tratta di due discendenti di qualche personaggio delle scorse stagioni? Potrebbero discendere da qualche esponente della congrega?
  • Quale è stata la causa dell’apocalisse? Vi è qualche elemento sovrannaturale che potrebbe essere collegato all’anticristo? Se si tratta “soltanto” di un attacco nucleare, ci forniranno qualche retroscena in più? L’ultimo personaggio legato alla politica Usa era stato Ally Mayfair (Sarah Paulson), ma non è detto che venga semplicemente lanciata una frecciatina alla politica estera dell’odiato Trump.

 

OSSERVAZIONI VARIE:

  • La sigla di quest’anno sembra leggermente sotto tono rispetto a quella delle precedenti edizioni. A citazione del crossover, è però presente il tema musicale della prima stagione e due frame dalle opening di Murder House e Coven (siete riusciti e riconoscerli?)
  • Nel cast sono segnati come “regular” anche Cheyenne Jackson e Emma Roberts, assenti in questo pilot. Se sappiamo chi interpreterà Emma Roberts, rimane il mistero del personaggio di Cheyenne Jackson, assente anche nei character poster.
  • Non è un po’ strano un rifugio anti-atomico per sole una dozzina circa di persone? Vedremo persone altri sopravvissuti in bunker amatoriali o alle esplosioni ?
  • L’escamotage horrorifico del cannibalismo è stato giocato forse un po’ presto e gratuitamente? Cosa comporterà a livello narrativo?
  • Con i bombardamenti vari, è immaginabile che tutti i vari sopravvissuti delle precedenti stagioni siano morti?

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